Massimo Ciccognani
MILANO Finisce senza vinti e vincitori la sfida del Meazza. Milan e Napoli non si fanno male con un pari che fa bene al generoso Milan che ha interpretato bene la gara, chiudendo spazi al Napoli, conquistando un punto importante nella corsa alla champions. Non bene il Napoli, poco brillante, senza velocità e cattiveria, con poche occasioni e troppa prevedibilità nella sua manovra. Insigne e Mertens non pervenuti e in mezzo troppo pesante l’assenza di Allan, Ruiz stasera poco concreto.
Pronti, via. Nessuna sorpresa nel Milan che lascia in panchina il neo acquisto Piatek e affida a Cutrone il ruolo di punta centrale nel tridente con Calhanoglu e Suso ai lati. Donnarumma tra i pali, difesa a quattro con Calabria e Rodriguez sugli esterni, Romagnoli e Musacchio centrali, mentre in mezzi Gattuso si affida a Bakayoko, Kessie e Paquetà all’esordio ufficiale a San Siro. Modulo offensivo per il Napoli con Ancelotti che propone un intrigante 4-4-2, con Milik e Mertens in rima linea, Insigne e Callejon sugli esterni nei quattro di centrocampo con in mezzo Fabian Ruiz e Zielinski. Dietro Ospina tra i pali, il ritorno di Koulibaly accanto ad Albiol coppia centrale, Malcuit e Mario Rui sugli esterni. Quante emozioni. Ancelotti che torna sul luogo del trionfo, lui profeta di una Milano rossonera felice e vincente. Ha conquistato tutto con questa maglia e innegabilmente l’emozione si è fatta strada nell’animo del tecnico di Reggiolo che ha ritrovato in tribuna Shevchenko e Maldini oltre che il fido Gattuso sulla panchina del suo ex Milan. “Carletto per sempre, leggenda rossonera”, lo striscione e il coro di Milano per Ancelotti che, commosso, ringrazia.

Poco sprint. Inizia fortissimo il Napoli. Malcuit è la sorpresa proposta da Ancelotti e fa bene perché spinge con personalità ed è molto duttile in fase difensiva. Il Milan pressa alto per evitare il palleggio del Milan in ripartenza, ma i rossoneri non la buttano mai via, giocandola sempre con profonda applicazione tattica, dando segnali importanti. Solo schermaglie iniziali perchè la partita non decolla mai. Il Milan tiene bene anche nel controllo palla che all’intervallo è quanto mai simile. Controlla e prova a ripartire ma senza la necessaria cattiveria nell’ultimo passaggio. Ancelotti chiama Insigne dentro il campo, lasciando Mario Rui libero di spaziare a sinistra, con l’azzurro che in posizione più centrale ha più opportunità per fare male, senza riuscirvi, anche se è da una sua giocata, una delle poche, che nasce la palla gol del Napoli con Callejon servito sul cambiogioco che chiama Donnarumma ad un difficile intervento. Napoli però meno intenso del solito, squadra a tratti molle e il Milan non ha difficoltà a tenere la posizione, non disdegnando mai affondi pericolosi cui manca solo un briciolo di cattiveria. Buono il possesso rossonero, con il Napoli non bene nel primo pressing, lasciando spazi invitanti ai rossoneri. Ancelotti non è contento. Squadra poco aggressiva, esce sempre bene il Milan dal pressing azzurro. Ne nasce così un primo tempo al di là della noia, con zero occasione, esclusa la prima conclusione di Callejon. Poi il nulla. E all’intervallo sorride Gattuso, un pò meno Ancelotti. Bene nel Milan Paquetà, personalità e carattere, già inserito bene nello scacchiere rossonero. Calhanoglu soffre, si prende qualche fischio ma stringe i denti, ma è chiaro che Gattuso si attende ben altro dal turco. Si è vista invece poco la disposizione tattica del Napoli con Mertens e Milik sempre ai margini dell’azione.
Più vivace. Calabria spinge bene, Albiol non esce bene servendo Kessiè che da due passi manda alto con palla sporcata da Malcuit. Ma che occasione per il Milan. Adesso è altra partita, più aperta anche se il Milan allarga troppo le maglie e Gattuso si infuria. Ancelotti ridisegna il Napoli, con Insigne chiamato ad operare più vicino a Milik con Mertens che arretra di poco alle spalle del tridente, in un 4-3-3 che in corso d’opera ritorna 4-4-2. Un Napoli che cambia a tratti nell’atteggiamento, ma sempre alla ricerca della giusta stoccata. Spazi comunque più larghi, Milan compatto, ma a mancare finora è il Napoli. Poca cattiveria. Milik scalda i guantoni di Donnarumma, Napoli comunque lento in ripartenza, Milan che può piazzarsi, ci prova Zielinski da fuori, Donnarumma in due tempi. Serve il guizzo, l’episodio per far decollare il match. Dentro Borini, fuori Paquetà, con la volontà di Gattuso di migliorare nell’uno contro uno a poco più di venti dalla fine, con Calhanoglu, anche stasera non brillantissimo, che scala in mediana. E’ il momento di Piatek al posto di Cutrone accolto dal boato di San Siro, mentre Ancelotti richiama Mario Rui per inserire Ghoulam al quale chiede spinta e personalità. Piatek si presenta subito bene a San Siro, bravo Ospina con l’aiuto decisivo di Koulibaly nel chiudere in angolo una percussione dell’ex Genoa. Decisamente meglio il Milan in questa ripresa, con Ospina che si ripete chiudendo con grande reattività sulla girata sotto misura di Musacchio.
Non si sblocca. Ancelotti cambia ancora, dentro Verdi e fuori Mertens, con Insigne prima punta accanto a Milik. Si ricompatta il Napoli in un finale difficilissimo. Possesso azzurro, ma manovra ancora troppo orizzontale. Zielinski chiude una bella giocata degli azzurri con palla fuori di un nulla. Partita che vive di ondate che scuotono un equilibrio difficile da spezzare. Cresce però il Napoli, preso per mano da Fabian Ruiz e Zielinski. Finale azzurro, col Napoli che prova a strappare per portare a casa i tre punti. Ci prova ancora Zielinski con un contropiede chirurgico, Donnarumma c’è. Dentro Ounas, fuori Insigne negli ultimi minuti di gara, con Donnarumma ancora una volta decisivo nel chiudere sul solito Zielinski. Ma non si sblocca neppure nei cinque di recupero di un match impiattito nelle emozioni e nelle occasioni, ma alla fine pari giusto, che premia la volontà del Milan, non quella del Napoli, troppo prevedibile e con pochi guizzi. Fabian Ruiz in pieno recupero prende il secondo giallo e guadagna anzitempo la via degli spogliatoi, ma stavolta Doveri ha visto malissimo visto che non c’è stato alcun tocco della palla con la mano. Espulsione frettolosa, chiaro errore di Doveri, senza scomodare il Var che in questa circostanza non poteva intervenire. Fuori anche Ancelotti, espulso per proteste nel giorno del suo ritorno al Meazza. Finisce qui. Occasione persa per gli azzurri. E martedì Milan e Napoli si ritroveranno sempre in questo stadio. E stavolta si giocheranno la semifinale di Coppa Italia.