Massimo Ciccognani
Quasi una maledizione questa Macedonia del Nord. Dal 24 marzo 2022 a stasera, 533 giorni, l’attesa pe runa rivincita che non c’è stata. Allora, la sconfitta di Palermo, ci costò l’accesso al Mondiale in Qatar, stasera il pari (1-1) complica maledettamente i piani azzurri verso Euro2024. Solo 1-1, come detto alla National Arena Todor Proeski, con Spalletti che stecca maledettamente l’esordio sulla panchina della nazionale. L’Ucraina ferma sul pari l’Inghilterra e la partita di martedì a San Siro diventa un crocevia fondamentale. Un cammino complicato dopo la sconfitta di Napoli contro gli inglesi, e reso più problematico dal pari di questa sera. Ora, non resta altro che vincere.
La prima Italia di Spalletti
Confermate le indicazioni degli ultimi giorni, con Spalletti che presenta la sua prima versione della nostra Nazionale, impegnata, sotto la sua guida, nel primo test verso Euro 2024. Alla National Arena di Skopje, Spalletti riparte dal suo marchio di fabbrica, il 4-3-3, scegliendo Zaccagni nel tridente offensivo insieme a Politano ed Immobile. In mezzo, con Barella e Tonali, c’è il romanista Cristante al quale il Ct affida le chiave della regia azzurra. Dietro, davanti a Donnarumma, Di Lorenzo e Dimarco esterni, Mancini e Bastoni centrali. Il tecnico macedone Milevski, si affida ad un 4-2-3-1, con Miovski punto di riferimento in fase offensiva, con Elezi, Atanasov e il napoletano Elmas alle sue spalle. Ashkovski e Bardhi intermedi. Dietro, Dimitrievski tra i pali, linea a quattro con Manev, Musliu, Zajkov e Alioski. Direzione di gara affidata al tedesco Zwayer.
L’Italia domina ma non graffia
L’emozione dell’esordio, poi Spalletti ha cominciato a fare i conti anche con una nazionale che non è ancora la sua e che ha qualche problema di salute fisica. A Skopje serviva vincere, ma alla fine è arrivato solo un pari. Non è bastato il gol di Immobile a inizio ripresa per indirizzare il match dalla nostra parte. Nella ripresa, un calo di condizione fisica, la Macedonia a prendere coraggio e ha trovare l’1-1. Nella prima frazione di gara, una buona Italia, fraseggi giusti anche se un campo in pessime condizioni, e l’atteggiamento dei macedoni, tutti dietro la linea del pallone, non ha agevolato la manovra. Due buone occasioni capitate a Cristante, bravo il portiere macedone a chiudere lo specchio, e un palo di Tonali a botta sicura per un vantaggio solo rimandato.
La sblocca Immobile, Bardhi fa pari
L’Italia l’ha indirizzata ad inizio ripresa, grazie ad un tap in di testa di Ciro Immobile che ha ribadito in rete una palla di Barella respinta dalla traversa. Poteva essere l’inizio di una nuova partita, la forza dei nervi distesi avrebbe dovuto agevolare gli azzurri che invece sono calati vistosamente alla distanza, provando ad amministrare. Gli azzurri sono andati in difficoltà davanti ad una Macedonia trascinata dalla vena del napoletano Elmas che ha sfiorato il gol del pari. L’Italia ha arretrato troppo i baricentro e concesso spazio agli avversari. E a nove dalla fine, non una bella, ma la conseguenza del calo, forse anche fisico, degli azzurri. La Macedonia guadagna un piazzato dal limite. La battuta di Bardhi ha sorpreso Donnarumma sul proprio palo, e rimesso la gara sull’1-1. Solo allora gli azzurri hanno ripreso a spingere, grazie anche ahgli inesyto do fore nuove (Zaniolo, Biraghi e Gnonto), ma non è servito. E’ finita 1-1, con l’Italia che resta terza di girone a meno tre dall’Ucraina seconda. Ecco perché martedì a Milano contro l’Ucraina, l’Italia è già al bivio.