Si riparte dal 4-3 per il City all’Etihad nella gara di ritorno del Bernabeu, con Carlo Ancelotti, che non ha fatto in tempo a godersi la vittoria nella Liga, che un grande appuntamento lo attende domani sera. In palio, la finale di Parigi. “Per me dopo quello che ho vinto, non è cambiato molto, il lavoro è più o meno lo stesso, soddisfazioni e delusioni le stesse. È aumentato il numero di vittorie e questo è positivo ma tutto sommato mantengo la stessa passione e continuo a divertirmi”.
C’è il City, d’obbligo la rimonta. “Parlare di rimonta sembra andare incontro a qualcosa di straordinario. Vincere contro il City è difficile ma l’eliminatoria è molto aperta, giochiamo in casa e abbiamo molta fiducia. Importante la spinta che potrà darci il Bernabeu. Si accende con una partita coraggiosa, intensa. Una partita giocata ai massimi livelli. Sappiamo di poter contare su questa spinta da parte dello stadio, ma va alimentata. Qui al Real, c’è un senso di appartenenza molto forte tra tutti, non a caso ci sono lavoratori da 20-30 anni”.
La Champions, l’ennesimo traguardo di Carlo da Reggiolo. “La Champions per il Real non è un’ossessione, ma una grande motivazione. Il Real è il re della Champions, siamo vicini alla finale che sarebbe un risultato straordinario e lavoriamo per quello”.
Accanto a lui in panchina il figlio Davide. Innegabile l’orgoglio che aumenta in casa Ancelotti. “Qui si vive in una famiglia allargata, il Real Madrid è una famiglia, ho un rapporto molto stretto con tutti, è un ambiente abbastanza speciale. Il fatto che ci sia il figlio vicino a me aumenta l’aspetto familiare ed emozionale”.
Per battere il City, serviranno soprattutto i gol di Karim Benzema. “La carriera di Benzema non è mai stata di alti e bassi, ma sempre in crescendo. Quest’anno ha raggiunto un livello molto molto alto grazie alle sue qualità, il suo carattere e alla qualità dei giocatori che ha al suo fianco. Io non sono un sognatore quando dico che Karim vincerà il Pallone d’Oro. Sono abbastanza realista e credo che Benzema non abbia bisogno di sognare. La realtà dice che è il miglior giocatore del mondo”.
E sul futuro, sorride. “C’è la partita di domani, speriamo quella del 28 maggio e poi vacanza. E poi tornare dalla vacanza”. Naturalmente, ricominciando da Madrid.