Massimo Ciccognani
Ancora un piccolo passo per aprire le porte della final four di Nations League. Ultimo passo che per l’Italia si chiama Bosnia, avversario mai facile. Azzurri ancora incerottati tra infortuni e Covid. Il ct Mancini resta ancora a casa e anche a Sarajevo, domani, toccherà a Evani guadare gli azzurri dopo la bella e convincente prova di Reggio contro la Polonia. “E’ vero, la Bosnia non ha ottenuto grandi risultati – le parole di Evani in conferenza stampa – ma ci ha creato sempre grossi problemi. Dovremo limitare i rischi. Loro non potranno contrare su Dzeko, è vero, ma la Bosnia ha in organico altri giocatori forti e noi dovremo essere bravi come squadra. Mancini è molto dispiaciuto di non esserci, cercheremo di non far pesare la sua assenza”.
Qualificazione tutta nei piedi degli Azzurri. “Ci siamo costruiti la possibilità di chiudere in testa il girone, sarebbe brutto non arrivare primi, ma al tempo stesso sappiamo che affronteremo una squadra che non regalerà nulla. E poi sappiamo che tutti contro l’Italia danno sempre il massimo”.
Formazione in alto mare. “Stiamo valutando il recupero tutti i giocatori, qualcosina cambierà ma non molto rispetto alla formazione di domenica. Florenzi e Belotti? Stiamo valutando soprattutto loro, si sono allenati a parte tutta la settimana, hanno stretto i denti per essere della gara e hanno dato tutto. Sono motivati, vogliono esserci e credo che, se non ci saranno grossi problemi, potrebbero essere della gara”.
E per Evani neppure il rischio appagamento dopo i complimenti del Mapei. “Quello che nel calcio e nella vita hai fatto ieri non conta nulla. Sarà fondamentale cosa faremo domani sera e tutti siamo impegnati a ottenere il risultato”. E poi parole al miele per Roberto Mancini che ha definito “un ct coraggioso. Quando ti affidi ai giovani devi avere pazienza. Considera tutti alla stessa maniera e trasmette sicurezza alla squadra, con concetti di gioco ottimistici che piacciono ai giocatori. Ha formato in pochissimo tempo un grandissimo gruppo, tutti sono partecipi e remano dalla stessa parte”.
Florenzi: “Giochiamo anche per chi soffre”
Convinzione anche nelle parole di Alessandro Florenzi attraverso le parole riportate dal sito della Federcalcio bosniaca. “Ho sentito Dzeko prima di venire in Nazionale per sapere come stava perché aveva contratto il coronavirus. Domani non sarà una partita semplice, ci hanno messo in difficoltà nell’ultima partita col loro gioco: sarà una battaglia ma siamo molto carichi e vogliosi di fare un grande risultato. Tutte le partite devono essere affrontate come delle finali, questo ci trasmette il nostro staff tecnico tutto il giorno. E’ questa l’impronta che abbiamo, domani sarà una partita importante, come sempre. Un calo di concentrazione dopo la Polonia? Non può e non deve succedere per quel che vale per noi questa partita. Credo che questa sia la Nazionale più divertente in cui ho giocato, come gruppo è simile a quella del 2016, come gioco è diverso, più spettacolare, ma solido come quello del 2016”. E poi la chiosa sull’inno cantato dagli azzurri anche per gli italiani che sono a casa. “Lo dobbiamo a tata gente che combatte e che non se la sta passando bene con il Covid”. Obiettivo vittoria, senza mezzi termini. “Abbiamo rivisto la gara d’andata, loro non avranno Dzeko, che è gran parte della loro squadra, ma dovremo essere attenti nelle ripartenze, cercando di fare subito gol e di mettere le cose in chiaro. Per noi c’è solo un risultato, e basta”.