La sfida tra Barcellona e Napoli, valida per il ritorno degli ottavi di Champions League e in programma martedì 17 marzo, si giocherà a porte chiuse. La decisione, motivata dal diffondersi in Europa del nuovo coronavirus, è stata presa questa mattina al termine di una riunione d’urgenza a cui hanno partecipato i Dipartimenti di Salute, Interni e Sport della Generalitat de Catalunya.
Ma la partita è in dubbio, visto che al momento non c’è alcuna certezza che le gare di El tra Inter e getafe e tra Siviglia e Roma, oltre a quella di Champions tra Barcellona e Napoli possano giocarsi.Proprio per le decisioni prese dal governo iberico che ha firmato un decreto per vietare tutti i voli tra Italia e Spagna dalla mezzanotte di oggi. Misura che complica anche i piani di rientro dell’Atalanta da Valencia. Al momento la situazione è in continua evoluzione e le squadre interessate sono in costante contatto con l’Uefa e con gli organi predisposti per organizzare il viaggio di andata e quello di ritorno per capire come comportarsi. I giallorossi, infatti, già mercoledì dovranno partire per Siviglia, mentre giovedì l’Inter attende al Meazza il Getafe. Restano inoltre da valutare attentamente anche la situazione per quanto riguarda le gare di ritorno di Europa League, la trasferta del Napoli a Barcellona e il rientro da Valencia dell’Atalanta in Champions. Tutto con la possibilità che, per risolvere la questione, nel decreto spagnolo venga inserita un’eccezione per i charter delle squadre impegnate nelle competizioni internazionali.
PRESIDENTE GETAFE: “SENZA VOLI, O SI RINVIA O SI ANNULLA LA PARTITA”
“In caso di conferma anche da parte del Governo italiano, non vedo troppe soluzioni: la partita sarebbe eliminata o rinviata”. Così Angel Torres, presidente del Getafe. “Non posso dire se si giocherà la partita, ancora manca la decisione definitiva e io non sono un medico. Ogni giorno che passa, tutto si complica. Siamo in contatto con la Uefa e oggi vogliamo decidere sul da farsi”, ha aggiunto.