La Juve riparte dalla Fiorentina per dimenticare Napoli. Sarri: “Ricominciamo”

Augusto Riccardi

TORINO Niente di nuovo sul fronte bianconero dal mercato. E dal campo la Juve cerca risposte importanti dopo la sberla di Napoli, con Sarri nel mirino della critica. “Delle polemiche ne so abbastanza poco, mi sembra strano che vengano strumentalizzate certe frasi. Mi sembra normale che uno resti legato a quei ragazzi con cui ho lavorato per tre anni e che mi hanno consentito di arrivare ai top club come il Chelsea e come la Juve. C’è una la gratitudine perché da lì parte il percorso che ti fa arrivare alla più grande società italiana che è la Juventus. I tifosi juventini si conquistano con i risultati, giustamente dovevano essere arrabbiati perché abbiamo giocato male e perso”.

Come i troppi gol finora subiti, 21, quasi la squadra sia con la pancia piena. “Può essere, effettivamente in una certa parte della stagione siamo andati a calare a livello di intensità dopo il vantaggio anche se nell’ultimo periodo sembrava una difficoltà superata. Qualcosa in quel senso lì si può fare, si deve innescare una maggiore attenzione anche tramite esercitazione. Non è semplice quando si parla di situazioni più mentali che tattiche. Mi piacerebbe vincere qualcosa d’importante. Anche se la Juve è abituata a vincere e difficilmente ci si può far ricordare per le vittorie”.

E domani c’è la Fiorentina rivitalizzata dalla cura Iachini. “Difende con un’attenzione buonissima. Soffoca tutti gli spazi con la fase difensiva bassa e ha anche una ripartenza veloce. Dal punto di vista offensivo la capacità dovrà essere quella di muovere la palla più velocemente per evitare traffico. Dietro si dovrà fare attenzione e non perdere le posizioni, così da cercare di bloccare sul nascere eventuali ripartenze veloci”.

Per Sarri è solo un problema di approccio. “Per me ci sono partite che dal punto di vista tattico non possono fare testo, perché arrivano da un approccio senza energie nervose che fa cadere la condizione fisica e su tutto il resto. In quel caso la squadra si allunga e non vedi nulla, va preso in considerazione solo il motivo per cui in alcune partite arriviamo scarichi. La stanchezza non può essere un alibi, contro la Roma abbiamo fatto una grande partita dopo quattro giorni facciamo una prestazione di livello nettamente inferiore, vuol dire che una condizione mentale non ottimale incide su tutto”.

Formazione, con ancora alcuni nodi da sciogliere. “Pjanic aveva solo una grossa contusione. Ha approfittato per fare anche delle cure su un problemino che aveva prima. Si è allenato con la squadra ed è disponibile. Buffon? Non lo so, sicuramente ne farà tante da quì alla fine. Per adesso giochiamo una volta alla settimana e dunque le rotazioni sono minori, tra dieci giorni torneremo a giocare ogni tre giorni. A centrocampo abbiamo tante alternative. In alcune partite Matuidi per noi è importante, in altre può giocare Rabiot. Dipende dalle partite che andiamo a giocare e dalle situazioni che prevediamo di trovare.  Douglas Costa? Lui è un giocatore importante per noi, può fare la differenza e spostare gli equilibri, in due mesi l’obiettivo è farlo salire di condizione. L’ipotesi Douglas è da prendere in considerazione in tutte le partite”.

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