Francesco Raiola
NAPOLI Non si placa in casa Napoli il caos scaturito dal grave rifiuto dei giocatori di tornare in ritiro dopo il pareggio interno contro il Salisburgo di martedì sera, che ha rimandato la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Dopo il comunicato stampa della società che ha delegato Carlo Ancelotti alla scelta di proseguire il ritiro , nella giornata di ieri è arrivata la prima contestazione pubblica della tifoseria prima, durante e dopo l’allenamento a porte aperte al San Paolo per gli abbonati. Forte contestazione all’ingresso dello stadio, con striscioni e cori contro i “giocatori mercenari”, e insulti rivolti soprattutto ad Insigne e Allan, individuati come i capi della rivolta contro la società. Al San Paolo solo Mertens ha cercato un contatto con la tifoseria, porgendo le scuse sotto il settore distinti. Nella notte la protesta è continuata con l’affissione di diversi striscioni contro la squadra e i giocatori in più luoghi della città di Napoli, dal centro storico, al Maschio Angioino e a via Caracciolo. Insomma la tifoseria si è schierata contro i giocatori che hanno disobbedito agli ordini della società. Questo è solo l’antipasto di quello che succederà domani seranell’anticipo serale che vedrà gli azzurri sfidare il Genoa in una situazione surreale con il pubblico che sembra ormai lontano dai propri beniamini. Proprio i senatori sono quelli che sembrano maggiormente messi in discussione, con una situazione complicata anche per i diversi rinnovi di contratto, in primis per Mertens e Callejon, addirittura in procinto di essere ceduti già nel mercato invernale con la Cina nel mirino.