Guglielmo Guidi
La Lazio si butta via: i boancocelesti cadono nel finale, dopo aver assaggiato la possibilità di espugnare Glasgow, magari anche con più di un gol di scarso. E invece tornano a casa a mani vuote, e con un divario proprio dagli scozzesi di quattro punti e che non ammette più passi falsi. Per l’incontro di questa sera Inzaghi cambia molti uomini rispetto all’ultima partita contro l’Atalanta. Luis Alberto e Radu non partono nemmeno per Glasgow, Immobile e Lulic partono dalla panchina, Marusic è squalificato. È l’occasione per Jony di mettersi in mostra, così come per Caicedo.
La spinta dei 60mila Il Celtic parte subito forte, spinto da 60mila tifosi. Sì, per quanto in Italia possa sembrare strano ci sono posti in Europa dove una gara valida per la fase a gironi di Europa League riempie lo stadio. Lo spettacolo di luci a introdurre “You’ll never walk alone” è da brividi, le avanzate dei biancoverdi sono realmente sospinte dai tifosi hoops e la Lazio ne soffre soprattutto all’inizio, è sulle corde.Ed è un primo tempo per lunghi tratti a senso unico: Christie, Forresr ed Elyounoyssi provano ad affondare sulle corsie, la difesa regge e soprattutto Acerbi è un muro. Per vie centrali le uniche possibilità per gli scozzesi con le conclusioni da fuori. Strakosha a conti fatti è impegnato solo una volta. Lazio guardinga, aspetta l’occasione giusta e a sorpresa sul finire del primo tempo passa in vantaggio: Correa avvia la ripartenza, Lazzari entra in area e se pur defilato trova il destro vincente: 0-1 a sorpresa.
Il Celtic sale Nella ripresa il ritmo, soprattutto del Celtic cala. La Lazio sale in cattedra, amministra il vantaggio senza dare mai l’impressione di poter affondare: non solo la difesa è ispirata, ma anche la mediana fa un gran lavoro con Milinkovic-Savic uomo ovunque, capace di sradicare il pallone e ribaltare l’azione. Un puro atto di masochismo verso l’ora di gioco firmato Bastos, quasi consegna il pari agli scozzesi, questione di minuti, quando in pochi se l’aspettano perché arriva poco dopo un palo colpito da Correa. Edouard avanza e si trascina due giocatori (Parolo e Bastos), serve Christie sul quale invece non c’è nessuno e la sua conclusione batte Strakosha. Lulic e Immobile a questo punto entrano in gioco, Lazzari ispira quasi il secondo gol mettendo Parolo a tu per tu col portiere da due passi: Forster gli dice di no non si sa come. Il gol, alla fine, lo fa addirittura il Celtic nel finale: calcio d’angolo, Jullien salta più in alto di tutti e supera Strakosha: 2-1, triplice fischio, la beffa. E da un primo posto che sembrava alla portata, ora il cammino per i sedicesimi di finale si fa complicato. Due settimane di tempo per rimediare, proprio col Celtic. Stavolta sarà veramente decisiva.