Andrea Riccardi
Tre punti e la qualificazione al turno successivo di Champions League che si avvicina per la Juventus di Maurizio Sarri. Vittoria in rimonta contro la Lokomotiv Mosca con la firma di Paulo Dybala, assoluto mattatore della partita con i due gol decisivi. Nel primo tempo, vantaggio russo con Miranchuk su svarione di un’incerta retroguardia bianconera, poi nella ripresa la doppia firma del dieci juventino decide la gara. Le scelte La sorpresa nella Juventus è Bentancur dal 1′ dietro Dybala e Cristiano Ronaldo. L’uruguaiano gioca da vertice alto del rombo anche con l’Uruguay, Sarri lo preferisce a Bernardeschi reduce pure dalle fatiche azzurre. Per il resto formazione confermata, Khedira e Matuidi ai fianchi di Pjanic, nella Lokomotiv Mosca c’è il portoghese Eder nel 5-3-1-1 di Semin, con Miranchuk sotto punta e Murilo che fa più il centrale che il mediano.
Juve, subito uno squillo Parte forte la Juventus, già nei primi minuti. Dopo neanche centoventisecondi, scambio ricamato all’altezza dell’angolo grande dell’area, mancino di Dybala deviato da Corluka in angolo con la palla che pareva ben diretta in porta. Nei primi quindici minuti applausi scroscianti ad ogni appoggio o recupero di De Ligt, sintomo della fiducia della piazza nell’olandese. Però la Juve, pur disimpegnandosi bene, non trova primi pertugi nella difesa di Semin che dopo lo scossone si chiude e stringe bene con cinque uomini bloccati. Al 20′, bianconeri però vicinissimi al gol: azione ben manovrata sulla destra, cross di Cuadrado che attraversa tutta l’area ma Ronaldo non trova il tap in e spara alto sopra la traversa.
Sorpresa al 30′: La sorpresa arriva al 30′, in un momento dove la Juventus sembrava accelerare e dove aveva pure sfiorato il gol pochi istanti prima con Bonucci. Rimessa dal fondo di Guilherme, De Ligt manca l’anticipo, palla a Miranchuk che salta un non impeccabile Bonucci. Allarga per Joao Mario, sinistro a incrociare, respinta di Szczeszny ma il numero 59 russo si fionda sul pallone e col mancino arpiona in rete. I duemila accorsi allo Stadium da Mosca esultano. I padroni di casa tentano a reazione ma sono più volte imprecisi in fase di primo possesso. Al 43′ non si può neppure parlare di gol annullato a Dybala perché dal cross di Khedira era nata una carica di CR7 su Guilherme e il gioco era stato fermato dal greco Sidiropoulos.
Dentro Higuain Tre minuti e i tre tenori sono dentro. Tutti insieme. Higuain prende il posto di uno spento Khedira, Pochi istanti prima, Dybala sfiora il gol del pari con un diagonale mancino sul filo del fuorigioco. Quasi, ma quasi non basta. I bianconeri, comunque, restano alti, pressano, sprintano e spingono ma Guilherme, vittima d’ogni improperio ad ogni rinvio, non prova troppi brividi di spavento. L’equilibrio, comunque, cambia. La scossa Pipita è arrivata, almeno nelle intenzioni. Nella teoria. Meno nella pratica.
Il centrocampo non va Solo Pjanic cerca geometrie in mezzo, Bentancur da mezzala, terzo ruolo in poche gare, è poco ispirato e oltre a Khedira pure Matuidi soffre l’usura degli ultimi tempi. Sarri lo toglie, francese per francese mette Rabiot per dare centimetri e fisico, per cercare di sfondare una Lokomotiv più catenacciara delle vecchie squadre italiane.
Dybala, che meraviglie Il lampo arriva in un attimo, il colpo del genio, l’arcobaleno mancino della Joya che gela Guilherme. Minuto 78′: l’argentino, dal limite, mette un esterno che s’infila nella tana del ragno, col portiere della Lokomotiv fermo impassibile e pure incolpevole. Lo Stadium si risveglia, Sarri chiama i suoi a raccolta per ripartire veloci. Secondo in stagione per Dybala dopo quello con l’Inter, dodicesimo in carriera in Champions. Poi il tredicesimo, tre minuti dopo: mancino al fulmicotone di Alex Sandro dal limite, respinta corta di Guilherme, la Joya s’avventa rapace sul pallone e sigla il 2-1. In un attimo, il mondo capovolto e sugli spalti torna il sorriso pure ad Agnelli.
Che Joya La Juve, così riprende in mano la partita. Dybala esce tra gli applausi, da vero MVP, dentro Bernardeschi ma il leit motive è la Vecchia Signora che cerca il ko e la Loko frastornata che non reagisce. Per una vittoria pesante e importante, in chiave qualificazione, con la Juve e l’Atletico che ora viaggiano a braccetto e con la trasferta russa che può già rivelarsi decisiva per le sorti europee della banda Sarri.