Massimo Ciccognani
Sesta partita e sesta vittoria per l’Italia che vola a punteggio pieno verso Euro 2020. Manca solo la matematica, ma al prossimo europeo ci saremo dopo il maledetto flop di Russia 2018. L’Italia passa a Tempere contro la Finlandia, l’avversaria più pericolosa nella corsa alla qualificazione visti i soli tre punti che separavano l’Italia dalla Finlandia. E che adesso sono diventati sei. Finisce 2-1. La sblocca Immobile, Pukki fa pari su rigore e sempre dal dischetto Jorginho si prende la scena e regala altri punti d’oro per la nostra nazionale.
SI CAMBIA Sono ben 5 le novità proposte da Roberto Mancini rispetto alla vittoriosa trasferta in Armenia. Izzo, Acerbi, Sensi, Immobile e Lorenzo Pellegrini. Il ct conferma il suo 4-3-3: Donnarumma tra i pali, nei quattro dietro Izzo, Bonucci, Acerbi, Emerson Palmieri. In mezzo confermati Barella e Jorginho con Sensi che si prende la scena dal primo minuto. Novità anche in prima linea con Chiesa, Immobile dal primo minuto al posto di Belotti e Lorenzo Pellegrini che il ct inserisce nel tridente offensivo dopo la bella prova in Armenia. Nella formazione scandinava, che si schiera con un accorto 5-4-1, occhi puntati sull’attaccante del Norwich Teemu Pukki. In campo anche altri il bresciano Joronen e Vaisanen del Chievo. Per Bonucci partita numero 91 in maglia azzurra che consente allo juventino di agganciare al decimo posto nella classifica di tutti i tempi Alessandro Del Piero.
CORSA HANDICAP Dura appena sei minuti la partita di Emerson Palmieri che si ferma dopo una corsa di sessanta metri per tenere a bada Pukki. Era stato, insieme a Verratti, il migliore in Armenia. Non ce la fa e Mancio chiama in causa Florenzi che si posiziona a sinistra. La Finlandia, come prevedibile, parte forte e meglio. L’Italia sembra quasi aspettare, lasciando l’iniziativa ai padroni di casa che ha il pregio di giocare palla a terra e in velocità. Aggressivi i finlandesi, azzurri in fase d’attesa. Jorginho sbaglia un disimpegno e lancia Kamara che si presenta al limite, bravo Acerbi ad immolarsi e chiudere. L’Italia si scuote e inizia a giocare a calcio. Va bene sugli esterni, ma a graffiare ci pensano gli intermedi, prima Barella poi lo straordinario Sensi che ci prova in un paio di occasioni, senza fortuna. Si fa vedere Immobile ed anche per l’attaccante laziale, due buone occasioni, prima di testa senza trovare il bersaglio, poi con una conclusione ravvicinata che trova la pronta risposta del portiere finnico. Meglio l’Italia che dopo il ventesimo ha preso in mano il boccino del gioco, costruito e creato molto e sicuramente avrebbe meritato il vantaggio con la Finlandia che dopo una buona partenza, s’è chiusa difendendo con tutti gli effettivi dietro la linea del pallone.
CIRO C’E’ Nella bellezza di questa Italia sarebbe delittuoso trascurare il bomber laziale. Immobile c’è, ci ha provato con caparbietà nel primo tempo, ma a Mancini è piaciuto l’atteggiamento del biancoceleste che ha creato spazi per i compagni, ha partecipato alla manovra, dando ragione a Mancini che stavolta lo ha preferito a Belotti che pure in Armenia era andato fortissimo. Come riparte fortissima l’Italia. L’intesa è perfetta, Chiesa vede l’inserimento di Pellegrini e lo serve, ma il romanista va giù ma per l’arbitro c’è nulla. Azione da rivedere. E’ però bella a vedersi l’Italia che parte sempre sugli esterni. Ancora Chiesa, il solito cross teso per la testa di Ciro Immobile che ci mette la testa e la piazza alle spalle del portiere finalndese. Una liberazione per il laziale che non segnava in nazionale dal settembre 2017, Italia-Israele a Reggio Emilia. Ma è nel complesso che l’Italia piace giocando il calcio chiesto da Mancini. Padrona del campo, autoritaria, copertura di ogni angolo del campo. Una bella Italia. Mancini chiede di non abbassare la guardia, ma una piccola sbavatura l’Italia se la concede, quando Sensi permette a Pukki di inserirsi in area, poi lo tocca da dietro e lo manda giù. Nessun dubbio, rigore che lo sesso Pukki trasforma. Distrazione fatale, e siamo 1-1.
MANCINI CAMBIA Fuori Chiesa, dentro Bernardeschi e a stretto giro fuori Immobile per far posto a Belotti quando ne mancano una quaindicina alla fine. Mancini scuote i suoi che riprendono il filo conduttore del match attaccando a testa bassa alla ricerca del nuovo vantaggio. Che arriva grazie ad un altro calcio di rigore. Belotti sfonda centralmente poi appoggia a Barella che calcia di prima intenzione. Sulla traiettoria del pallone il braccio di Vaisanen e Madden dice che è rigore. Molto dubbio e quanto meno generoso che Jorginho trasforma riportando avanti l’Italia. Due volte ci prova Belotti nel tentativo di chiuderla, ma senza fortuna.
E finisce così, con la vittoria azzurra che spalanca a Mancini le porte di Euro 2020. Qualificazione ad un passo, manca solo la matematica che l’Italia potrà raggiungere il prossimo 12 ottobre all’Olimpico di Roma contro la Grecia. Ma questa Italia è davvero bella e può solo che crescere.