Antonio Conte stoppa i rumors riguardo un possibile ritorno in Italia, ma sulla panchina della Roma. Il tecnico, reduce dall’esperienza al Chelsea, ha chiarito alla Gazzetta dello Sport che al momento le condizioni per uno sbarco in giallorosso non ci sono: “Mi sono innamorato di Roma frequentandola nei due anni in cui sono stato ct della Nazionale. All’Olimpico senti la passione da parte di questo popolo che vive il calcio con un’intensitĆ particolare, che per la Roma va fuori di testa. Che vive “per la Roma”. Un ambiente molto passionale, che ti avvolge. Oggi le condizioni non ci sono ma penso un giorno, prima o poi, io andrĆ² ad allenare la Roma”.
Misurato, elegante e mai fuori posto, Antonio Conte ĆØ allenatore che non ha certo bisogno di sponsorizzarsi tramite interviste. L’essere etichettato come uno dei migliori allenatori al mondo su piazza ĆØ titolo che s’ĆØ conquistato sul campo, non a parole. E in questo momento, dopo un anno sabbatico, non puĆ² sbagliare progetto. Vuole continuare a volare alto, vuole continuare a vincere. Campionati, certo, ma anche la Champions League. Trofeo che sarĆ prioritario nella sua prossima avventura in panchina. Per questo ha chiuso le porte alla Roma,Ā Ā nonostante sia stato l’unico club italiano ad avergli presentato fin qui un’offerta concreta, un importante triennale. La Roma non ha squadra e portafoglio per arrivare in fondo nella competizione che piĆ¹ conta. E Conte, in questo momento, vuole decidere e incidere, vuole una squadra capace di garantirgli importanti investimenti e tanti top player, una delle squadre piĆ¹ forti al mondo.
E qui arrivano in soccorso le sue stesse parole, quelle di un Conte che etichetta l’attuale Juventus come uno dei 3-4 club meglio strutturati al mondo. Una Juventus molto diversa dalla sua, quella che diede il via a un ciclo tuttora in corso. Una squadra che puĆ² vincere la Champions, non come la sua: “PerchĆ© tu e Allegri alla Juve non avete vinto la Champions? Parliamo di cicli totalmente diversi – ha detto -. Io prendo una Juve non protagonista assoluta, anzi scomparsa dalla Champions. Avevamo giocatori buoni con poca esperienza, tranne Pirlo, in Champions. Di qui i risultati. Sono sempre partito da situazioni difficili e sono riuscito a conquistare la vetta.La Juve oggi ĆØ cresciuta. La struttura ĆØ al livello delle prime 3-4 del mondo”.