Champions, orgasmo Liverpool: rimontato e distrutto il Barcellona. Klopp in finale

Daniele Orieti

L’emozione Champions ha la voce del Liverpool. E’ successo ancora. Lo scorso anno fu la Roma a sbattere fuori il Barcellona, dal 5-2 del Camp Nou al 3-0 dell’Olimpico, con l’urlo in mondovisione di Kostas Monolas. Quest’anno è toccato al Liverpool confezionare l’impresa, ribaltare il 3-0 di Barcellona che sembrava impossibile, oltre i confini della realtà. E invece il sogno dei Reds so è materializzato nel tempio di Anfield, dove le favole hanno sempre un lieto fine. Il Barcellona, come a Roma, lascia la propria anima a casa e affonda ad Anfield: doppi Origi e Wijnaldum. Esulta e stringe i pugni Klopp che nonostante le pesanti assenze di Salah e Firmino, sbaglia nulla e distrugge tatticamente Valverde.

Così in campo Il Liverpool è senza Firmino e Salah, due interpreti fondamentali per il modulo di gioco dei Reds. A prendere il loro posto ci sono Origi e Shaqiri, non proprio la stessa cosa. Per il resto formazione tipo, con la mediana di fatica Milner, Fabinho, Henderson. Il Barça invece conferma Vidal a centrocampo, con Coutinho come terzo del tridente come Messi e Suarez.

Partenza rossa Il Liverpool parte forte sostenuto da Anfield, con un errore grosso di Vidal che spedisce Mané in campo aperto. Origi, sul cross basso del senegalese, arriva con i giri giusti ma con la deviazione sbagliata, ciccando il pallone. Non lo fa poco dopo quando Henderson penetra come un cestista, fino ai guantoni di ter Stegen, arrivando sul rimpallo: appoggio del belga e 1-0. Sergi Roberto rischia di compiere un patatrac poco dopo, intervento su Mané, con l’arbitro che non va a rivedere la situazione al Var. Discutibile. Il  Barça si sveglia al decimo, con Leo Messi che sveglia Alisson e lo costringe alla grande parata. Più semplice quella su Coutinho, poco dopo, comunque importante perché il brasiliano si trova da solo in mezzo all’area. Messi, poco dopo, si trova davanti al portiere ma si fa anticipare da Matip – troppo sicuro di sé l’argentino – e poi prova con una frustata, che finisce a lato. Il primo sussulto del primo tempo è al minuto ventitré: Robertson ci prova in diagonale, ter Stegen vola. Poi solo minuti di recupero: Coutinho, imbeccato da Messi con un meraviglioso sentiero, davanti ad Alisson viene murato.

Rimonta possibile Robertson si fa male a fine primo tempo, per un tocco di Suarez. Così Klopp decide di arretrare Milner sulla sinistra, inserendo Wijnaldum. Mossa perfetta del tecnico tedesco, perché il centrocampista lo ripaga con due gol in due minuti, tra il l’ottavo e il decimo. Prima dalla destra è Alexander Arnold ad armare il destro dell’olandese, poi Shaqiri gli recapita sulla testa il pallone del 3-0. Pareggio nei gol e tutto da rifare, a trentacinque dal termine, così si andrebbe ai supplementari. Messi prova a caricarsi la squadra sulle spalle, con una serpentina fa ammonire Matip, poi chiede e ottiene il triangolo a Rakitic, sparando verso un Alisson attento. Ci si attende la giocata del genio, che arriva. Ma da chi non ti aspetti, perché Alexander-Arnold fa finta di non battere un calcio d’angolo, salvo poi sparare verso un Origi solissimo: girata di destro e palla sotto l’incrocio per il 4-0. Incredibile a Liverpool.

Orgasmo Liverpool Finisce 4-0, dopo cinque minuti di recupero e nessuna parata di Alisson. Nona finale di Champions League per i Reds, la seconda di fila, con Klopp che potrà giocarsi la terza. Il Liverpool è il favorito d’obbligo dopo questa vittoria incredibile, impensabile alla vigilia. Barcellona che torna a casa a testa bassa, umiliato, offeso e strapazzato da chi l’ha giocata meglio, da chi ci ha creduto, da chi ha corso per 99  minuti, inseguendo un gol e una qualificazione che passerà alla storia della Champions. E se ti chiami Liverpool e giochi in uno stadio come Anfield, tutto è possibile. E così è stato. Una lezione di calcio ai sovrani del Barça. Liverpool in finale: adesso aspetta la vincente di Ajax-Tottenham, ma è innegabile che dopo stasera, i favori sono tutti a tinte rosse. Quelle di Liverpool.