Francesco Cortellessa *
Altro giro, altro treno perduto. Con il pareggio ottenuto in extremis contro il Sassuolo, aumentano il numero di grandissime occasioni mancate dalla Lazio per il definitivo salto di qualità, sia in classifica che dal punto di vista strettamente legato al carisma ed al carattere di questo gruppo. Proprio dopo il suicidio contro la SPAL, arriva un’altra prestazione horror, con l’aggravante che stavolta eravamo all’Olimpico, avevamo di fronte un avversario già salvo e ormai lontano dall’Europa dunque senza motivazioni ma soprattutto avevamo la spinta di un meraviglioso stadio, in uno di quei pomeriggi domenicali dove vincere sembra davvero soltanto una formalità. I due punti persi Domenica hanno l’amaro sapore del rimpianto, una chance che non andava assolutamente sprecata. E invece, come spesso è già accaduto quest’anno, la Lazio è apparsa svuotata di motivazioni, come se i 3 punti in palio e la possibilità di riaccorciare le distanze dal Milan non fossero abbastanza stimolanti. Dopo la partita con l’Inter mai avremmo creduto ad una doppia uscita a vuoto così, un tradimento bello e buono che ci mette con le spalle al muro non solo per la caccia alla Champions ma anche per difendere il “paracadute europeo” chiamato Europa League. La classifica infatti è cortissima, ci sono 5/6 squadre nel giro di pochi punti e il colpo di scena può arrivare da un momento all’altro. Lo scontro diretto di Sabato sera contro il Milan è una partita da dentro o fuori, che non possiamo assolutamente permetterci di perdere. La maledizione che va avanti dal 1989, anno dell’ultima vittoria in casa del Milan per 0-1 con autogol di Maldini, non gioca assolutamente a nostro favore, ma 30 anni dopo è arrivato il momento di sfatare questo noioso tabu e tornare alla vittoria contro i rossoneri a San Siro. L’occasione è ghiotta, visto che il calendario della banda Inzaghi sarà libero da scontri contro le big dopo la trasferta di Milano, rimarrebbe solo l’Atalanta in casa più le insidiose trasferte contro la Samp e il Torino. Giocandosi bene le proprie carte, la Lazio potrebbe far saltare il banco e riuscire nella clamorosa impresa, ma è vietato fare ulteriori passi falsi. Perciò ogni punto sarà prezioso, ogni partita sarà un’occasione per fare la differenza con le altre, ogni gol potrà essere quello decisivo ai fini della classifica finale. Ci sono 8 finali da vincere, per quanto possa suonare come un clichè non è altro che la verità. Il tempo dei passi falsi è finito, ora c’è solo una cosa da fare: Vincere!
* tifoso Lazio