dall’inviato
Massimo Ciccognani
PARMA E l’Italia va. Devasta il modesto Liechtenstein nella seconda uscita valida per le qualificazioni a Euro 2020, ribadendo il buono visto contro la Finlandia. Anzi, facendo decisamente meglio sul piano del gioco, dell’intensità, della qualità. Finisce 6-0: a segno Sensi, Verratti, doppio Quagliarella, Kean e Pavoletti. Il risultato è importante, la qualità di questa Nazionale va ben oltre. Mncini è silla sgrada giusta. In campo il meglio della nostra gioventù, gioco spumeggiante capace di riavvicinare la gente al grande sogno azzurro dopo il flop di Russia 2018. Ma quella, era stata una vera e propria sVentura.
Rivoluzione Mancio Il ct cambia sette undicesimi della squadra che a Udine ha battuto la Finlandia. Tra i pali-4-3-3- del tecnico di Jesi, c’è Sirigu, davanti la coppia dei centrali che lo scorso anno ha giocato insieme al Milan, ovvero Bonucci e Romagnoli, con Mancini, all’esordio in nazionale a destra e Spinazzola a sinistra. In mezzo c’è Jorginho in veste di play, Sensi e Verratti ai suoi lati. Davanti, confermato Kean, dopo la bella prova di Udine, Politano prende il posto di Bernardeschi e Quagliarella quello di Immobile.
Subito Italia Gli Azzurri partono forte, Jorginho imposta e detta i tempi con giustezza, Sensi non tradisce emozioni e gioca da par suo, Verratti conferma il suo splendido momento di forma. Può prendersi questa Nazionale giovane che molto dipende dai suoi piedi e dalle sue giocate. L’Italia sfonda con irrisoria facilità sugli esterni, a destra con Mancini e con Politano, a sinistra con Spinazzola e Kean, con i due esterni d’attacco che si scambiano in congtinuazione la posizione in campo. E’ un’Italia devastante, Liechtenstein chiuso in un angolo a subire. Ci provano subito Sensi, Quagliarella e Politano poi, arriva il gol grazie ad una giocata fantastica di Spinazzola che sulla sinistra ubriaca Sele e la mette morbida al centro dove svetta imperioso Sensi che la mette dentro. Partita sbloccata e subito indirizzata come Mancini aveva predicato. Ma è una bellissima Italia, fraseggio stretto, verticalizzazioni improvvise, tanto gioco e qualità, partendo da dietro, senza mai sprecare una palla. Gioca a terra, con triangoli stretti per aggirare la muraglia rossa del Liechtenstein. Verratti si fa vedere come non mai e dopo due tentativi, trova il gol. Fa tutto da solo, vince un rimpallo, si accentra, poi conclusione a giro, Buchel stavolta può farci nulla: per Verratti ritorno al gol a distanza di sei anni. Italia in totale controllo, un vero e proprio assedio. Hasler la tocca di mano in piena area dopo il salvataggio sulla linea di Sele e Buchel, ed è rigore. Dal dischetto Quagliarella che non sbaglia: 3-0 e gloria anche per il bomber del campionato che diventa il marcatore più anziano a segnare in nazionale: esattamente a 36 anni e 54 giorni, superando Panucci, in gol a 35 anni e 62 giorni. L’Italia è un FrecciaAzzurra che corre velocissima sulle rotaie delle qualificazioni a Euro 2020. Si gioca dalla metà campo in su, difensori mai impegnati. Liechtenstein non pervenuto, mortificato dall’arrembante ritmo e qualità espressa dalla nostra Nazionale. Certo, avversario modesto, ma le qualità azzurre e la bellezza dei giovani e del gioco espresso dalla Mancini band, si vendono, eccome. Come si vede Kean, la strozza rimane in gola, palla che centra la traversa. C’è tempo anche per il quarto gol, ancora su rigore. Kaufmann respinge con una mano una conclusione a botta sicura di Verratti liberato al tiro da Quagliarella ed è ancora rigore che lo stesso doriano trasforma di giustezza. Bel primo tempo, Liechtenstein impalpabile, mortificato dalla qualità e dal ritmo imposto dagli azzurri. Certo, avversario modesto, ma sarebbe delittuoso non rimarcare le bellezze della giovane Italia e soprattutto del bel gioco messo in vetrina.
Senza storia Fuori Sele, dentro un difensore in più, Malin: il Liechtenstein si copre ulteriormente per evitare l’imbarcata in una partita altamente compromessa. Cambia anche Mancini, fuori Jorginho, dentro il romanista Zaniolo con Verratti in cabina di regia. Il romanista è animato, ci prova due volte di fila ed è entrato benissimo in partita. L’Italia dilaga: ancora Spinazzola, imprendibile, la mette in mezzo, torre di Quagliarella per Kean che a porta vuota non sbaglia: e sono cinque. Poi tocca a Quagliarella lasciare il campo nel tripudio del Tardini per far posto a Pavoletti. E proprio l’ultimo entrato firma il sesto gol. Sempre azione che parte dall’esterno, bravo Mancini a trovare la testa del cagliaritano che la piazza, Buchelk ci mette una pezza ma può nulla sul tap in vincente del centravanti: 6-0. Fuori anche Bonucci e dentro Izzo, una storia nella storia, un sogno che s’avvera, la meravigliosa favola del ragazzo di Scampia, approdato al Toro di Mazzarri e oggi in Azzurro. Il bello del calcio. L’Italia rallenta il ritmo ma il possesso palla è sempre azzurro. E finisce qui. Mancini sorride. L’Italia s’è desta. La strada imboccata per Euro 2020 è quella giusta.
Le altre del girone Italia che dopo due partite vola in testa a punteggio pieno nel gruppo J, in solitaria, dopo il pari interno della Bosnia che si è fatta recuperare in casa due gol dalla Grecia (in gol Visca e Miralem Pjanic per i bosniaci, poi Fortounis e Kolosov per i greci), mentre la Finlandia conquista i primi tre punti andando a vincere per 2-0 sul campo dell’Armenia. Va evidenziata la tenacia degli ellenici abili e tosti nel riprendere la partita. La Bosnia non è scaltra nel chiuderla al momento opportuno dimostrando poca cattiveria sotto porta