Ranieri si presenta: “Dopo la chiamata della società non ho dormito. Dobbiamo prenderci la Champions”

Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Come Claudio Ranieri che per tornare alla Roma non ci ha pensato un attimo, neppure quando il suo avvocato di fiducia gli avrebbe suggerito di trattare su cifre, clausole e durata del contratto. Ma la risposta di Ranieri è stata senza indugi: “Lasciamo perdere, io per la Roma firmo e basta”. E così è stato, ha detto si senza sapere quanto avrebbe percepito, pur sapendo che il suo ruolo, almeno inizialmente, sarebbe stato quello del traghettatore. Un gesto d’amore, da romano e romanista, che solo lui poteva fare. Bentornato Claudio. E poi l’arrivo a Trigoria, le prime sensazioni, che il tecnico testaccino, ha regalato a Roma Tv. “È un momento particolare, ci giochiamo il futuro in 12 giornate. Possiamo tornare in Champions, magari qualche giovane non è abituato e soffre un po’ questa situazione, ai tifosi chiedo di stare vicino ai ragazzi perché alla fine chi soffre veramente siamo noi tifosi”. Passione, amore, semplicemente Claudio Ranieri.  “Tornare qui significa tanto, tutto, da bambino ero tifoso, poi sono stato giocatore e allenatore. Quando ero a Catania e dovevamo fare gli spareggi a Roma feci mettere sul pullman l’inno della Roma perché tutta la mia vita è legata a questo. Adesso chiederò ai giocatori di fare del loro meglio e di essere squadra, dando risalto al valore della maglia e al senso di appartenenza. La squadra è abbattuta, ma bisogna saper reagire da uomini. Se i tifosi vedono l’impegno e poi magari un arbitro che non ti dà un rigore perché non va al Var (riferimento alla Champions non causale, ndr) apprezzano il tuo atteggiamento. L’importante è dare tutto”.

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Le emozioni di una telefonata che ti ruba l’anima. “Essere nella Roma significa tanto, tutto. Sono stato tifoso, giocatore e allenatore. Era tanto che dormivo la notte, ma stanotte, quando ho ricevuto la chiamata della società, non ho dormito, per cui è un buon segno. La mia romanità, il mio nascere a San Saba e crescere a Testaccio: la Roma è nel mio dna, tutta la mia vita calcistica è legata alla Roma”. Emozionato nel rivedere Trigoria. “La giornata è stata lunga ma bella, quando fai le cose con piacere non senti la fatica. Ho trovato Trogoria cambiata, molte cose nuove, si sta mettendo in piedi una struttura da squadra internazionale”. Ma adesso viene il difficile, la nuova sfida, ma Sir Claudio ci crede. “Chiederò ai giocatori di dare il meglio di loro, di vivere la Roma come la vivono i tifosi, di sentire la maglia, la voglia di appartenere a questa città. Chiederò a loro di dare tutto, è importante che per 90′ diano tutto quello che hanno. L’aspetto psicologico è la cosa più importante, dopo due sconfitte e l’uscita dalla Champions League i ragazzi saranno sicuramente abbattuti. Dobbiamo reagire da uomini. Noi siamo fortunati per il mestiere che facciamo, pagheremmo per stare nella Roma, io in primis. Dobbiamo tirare fuori il meglio che abbiamo”. E allora, andiamo a cominciare. Forza Claudio.

 

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