Massimo Ciccognani
Continua la rivoluzione calcistica di Gianni Infantino, presidente della Fifa, in questi giorni a Roma per l’Executive Football Summits presso l’Hotel Parco dei Principi, allestito dalla Federcalcio italiana, dove si sono riuniti i massimi esponenti delle federazioni mondiali. Tanti i tempi trattati da Infantino, dal prossimo Mondiale per Club, a quello del 2022 in Qatar, il rilancio dei giovani e soprattutto il Var, del quale non si può fare a meno ma che in Italia ha suscitato più di una perplessità. Difficile, ma non impossibile. Per Gianni Infantino il sogno di organizzare in Qatar nel 2022 il primo Mondiale a 48 squadre, format fortemente voluto dal presidente Fifa (“Anche perché vorremmo che partecipasse pure l’Italia”, ha sottolineato con una battuta). Tra i temi anche la possibile soluzione al problema organizzativo dovuto alle carenze infrastrutturali del piccolo paese arabo. “Oggettivamente è difficile organizzare un torneo a 48 squadre solo in Qatar, ma possiamo porci la domanda se sia possibile giocare alcune partite fuori dal Qatar, in territori limitrofi. E lo stiamo facendo”. Trovare una soluzione sarà molto difficile, visti i problemi geopolitici e i delicati rapporti del paese arabo con i confinanti. “È vero, la situazione è complessa, ma se il presidente degli Stati Uniti incontra e parla con il presidente della Corea del Nord credo che tutto sia possibile. E io con un po’ di ingenuità posso parlare con tutti: il Qatar è pronto a dialogare con i paesi limitrofi, vedremo se anche loro lo sono. Se sarà possibile avremo un bellissimo Mondiale a 48 squadre, se non sarà possibile va bene lo stesso, avremo comunque un Mondiale fantastico con 32 squadre”. Di sicuro i tempi sono molto stretti: la decisione finale, come spiegato da Infantino, va presa “entro il mese di giugno perché in autunno partono le qualificazioni in alcuni continenti”.
Ma sul tavolo della Fifa non c’è soltanto il format del Mondiale per nazioni. Da tempo Infantino studia un nuovo, allargato format per il Mondiale per club e una Nations League internazionale che possa inserirsi nella scia della Nations europea. Idee che, come è noto, non fanno felice la Uefa di Aleksander Ceferin. “Per anni ho lavorato nella Uefa che progressivamente ha ampliato le proprie competizioni. Ora tocca alla Fifa. Vorremmo una Nations League internazionale e un vero e proprio Mondiale per club con un format diverso e un impatto maggiore: ne stiamo parlando in questi summits perché oggi la Fifa è aperta, democratica e vuole consultare le proprie federazioni per discutere i progetti prima di decidere”. Infantino ha idee chiare sul futuro degli eventi organizzati dalla Fifa ed è sicuro anche del successo del Mondiale femminile in programma dal 7 giugno al 7 luglio in Francia. “Sarà spettacolare e cambierà il modo di vedere il calcio femminile. Ci aspettiamo un miliardo di telespettatori e un milione e 300 mila fan negli stadi: oltre la metà dei biglietti sono stati già venduti. Il calcio femminile ha fatto tanti progressi e merita attenzione. E l’Italia ci sarà”.
Grandi progressi, secondo Infantino, sta facendo anche la Var, che rappresenta “un sistema che sicuramente non è perfetto ma aiuta gli arbitri. Lo abbiamo sperimentato con coraggio e successo ai Mondiali in Russia grazie al lavoro di Pierluigi Collina e siamo passati dal 95 al 99,3 per cento delle decisioni corrette. Miglioreremo ancora, ma cerchiamo di sostenere gli arbitri”. Per Infantino nessuna comprensione e anzi tolleranza zero merita invece ogni fenomeno di razzismo: “Una problema che esiste in molti paesi. Bisogna fare di più, bisogna educare, abbassare i toni tutti quanti e trasmettere dei messaggi precisi ai ragazzi, ai giovani. Nel calcio c’è lo sfottò, la presa in giro, ma non bisogna oltrepassare un limite e sicuramente quando si tratta di razzismo bisogna intervenire con fermezza e durezza, chiedendo anche aiuto alle autorità, al governo, per tirare fuori dagli stadi questi deficienti violenti e razzisti. Perché il calcio non può affrontare il problema da solo”. Al riguarda Infantino ha elogiato a 360 gradi il lavoro svolto dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, presente in sala, in questi primi mesi di mandato dopo l’elezione, chiedendo però al governo italiano un impegno maggiore nel contrasto al razzismo: “Il Paese può fare di più e non solo per il calcio. Se siamo tutti più tolleranti viviamo meglio”.
Da tifoso dell’Inter, non poteva mancare la domanda sul caso Icardi. “Icardi lo vorrei sempre. Spero che lui e l’Inter si mettano d’accordo e siano felici entrambi”. Infantino ha anche parlato, senza nominarla, di Wanda Nara e del suo ruolo di manager di Icardi. “Noi e l’Uefa lavoriamo assieme su un tema importantissimo che ha anche risvolti etici: ogni anno muove otto miliardi di euro. Quella di agente è una professione che va regolamentata. Si parla tanto degli Usa, il paese del liberismo sfrenato, ma lì ci sono libri di regole ferree e anche il carcere. In Europa no. È il momento di intervenire. Riguardo all’Inter, beh, spesso sono più duro con lei che con gli altri. Però Icardi lo vorrei sempre. Spero che si mettano d’accordo e siano felici entrambi!”.
https://www.facebook.com/249581125508870/videos/364227471095287/?t=20