Francesco Cortellessa *
Raccontare e scrivere di queste due ultime partite è quasi impossibile. Essere laziali è e sarà per sempre questo, sofferenza e dolore, il tutto intervallato da incredibili e cinematografici momenti di gloria, per cui vale la pena aspettare e nel frattempo dilaniarsi. Essere laziali è per pochi, per matti, per masochisti. Dopo domenica scorsa, dopo l’incredibile beffa subita contro la Juventus, dopo aver messo in ginocchio per 75 meravigliosi minuti i campioni d’Italia, nessuno avrebbe mai potuto credere in un’impresa a Milano contro l’Inter. Neanche dopo il gol di Immobile durante i tempi supplementari, neanche dopo aver dominato in lungo e largo una partita che la Lazio avrebbe meritato di chiudere nei 90 minuti. Infatti puntualmente all’ultimo secondo della partita la solita leggerezza che regala il pareggio all’Inter. Arrivare ai calci di rigore dopo una mazzata del genere, vuol dire quasi sicuramente perdere. Invece no, invece la Lazio è stata più forte di tutto, più forte del suo stesso destino. Il rigore finale lo ha battuto l’eroe di queste due partite, qualcuno che sembra nato per giocare per la Lazio, qualcuno che fa di nome Lucas Leiva. Dopo la monumentale partita contro la Juventus, ci manda in semifinale di Coppa Italia, in un’edizione che mai come quest’anno risulterà aperta, vista l’esclusione della Juventus eliminata dall’Atalanta. Una vittoria estremamente catartica, proprio contro l’Inter, la squadra incubo. Il fantasma che da maggio aleggia in quel di Formello. I biancocelesti hanno esorcizzato in un colpo solo due demoni, i nerazzurri e le mancate vittorie contro le big. Adesso parte tutta un’altra stagione, adesso finalmente possiamo tornare a divertirci. La Lazio è più viva che mai, è tornata dagli inferi, pronta a riprendersi il posto che le spetta, pronta a fronteggiare tutto e tutti. Pronta a dimostrare di poter raggiungere traguardi inimmaginabili, là dove osano solo le aquile.
* tifoso Lazio