La Lazio domina, spreca, si illude: la Juve la beffa nel finale

Gianluca Malavisita
Non basta una grandissima Lazio. Domina la Juve, va avanti, sfiora più volte il colpo del ko per poi subire nel finale la beffa. All’Olimpico finisce 2-1. Non è bastata, come detto, un’ottima Lazio a fermare la capolista dopo una partita dominata per quasi tutti i novanta minuti e che aveva visto gli uomini di Inzaghi passare in vantaggio grazie all’autorete di Emre Can. Prima Cancelo e poi il rigore di Ronaldo portano i bianconeri a più undici sul Napoli fermato ieri in casa del Milan. Inzaghi parte con Parolo nell’inedito ruolo di quinto di centrocampo sulla destra, con Luis Alberto che arretra a mezzala e Correa che affianca Immobile in attacco. 3-5-2 con scelte obbligate in difesa per la squalifica di Acerbi e l’infortunio di Luiz Felipe rimediato contro il Napoli: Strakosha fra i pali; Bastos, Wallace e Radu in difesa; Parolo e Lulic gli esterni con Milinkovic e Luis Alberto ai lati di Leiva; Ciro Immobile e il Tuco davanti. Allegri tiene a riposo Chiellini e deve i fare i conti con le defezioni importanti di Pjanic, Khedira e Mandzukic. Con Benatia ormai lontano da Torino, tocca a Rugani affiancare Bonucci nel 4-3-3 disposto dall’allenatore toscano: Szczesny in porta; De Sciglio, Bonucci, Rugani Alex Sandro nella linea a 4; centrocampo con Bentancur, Emre Can e Matuidi; e tridente delle meraviglie con Duglas Costa, Dybala e Cristiano Ronaldo.
Primo tempo che è un assolo biancoceleste, con la Juve che riesce poche volte ad uscire dalla propria trequarti, complice il pressing a tutto campo degli uomini di Inzaghi e della poca qualità nel palleggio da parte dei centrocampisti bianconeri. Correa svaria su tutto il fronte offensivo e ogni volta che prende palla mette in apprensione l’intera retroguardia juventina. Al decimo minuto è proprio il Tucu che inaugura la giostra delle occasioni. In questa fa tutto lui, partendo dalla sinistra e saltando Emre Can e Bonucci, prima di mettere il pallone in mezzo per Milinkovic anticipato solo all’ultimo dall’ottimo recupero di Rugani. Sugli sviluppi del corner la lazio batte corto per Luis Alberto, che scodella in mezzo un cross al bacio per Wallace, che tutto solo la colpisce di spalla rendendo innocuo il pallone fra le braccia di Szczesny. La juve sbaglia spesso in disimpegno ma la Lazio non ne approfitta, come quando al minuto 19 Emre Can (decisamente non in serata) la mette sui piedi di Correa che serve nella lunetta dell’area l’accorrente Luis Alberto. Stop e tiro del Mago spagnolo sul quale l’estremo difensore si fa trovare pronto. Se la Juve non è in serata ci pensa Szczesny a tenerla a galla. Al ’38 è ancora un errore in disimpegno a creare problemi alla retroguardia dei Campioni d’Italia. Milinkovic al limite imbuca per Parolo che si gira in area e calcia sul primo palo. Bella la parata a mezz’aria del portiere polacco che nega la gioia del gol al tuttocampista laziale. Da segnalare le timide proteste della Juve, proprio sul cambio di fronte, per un tocco di braccio in area da parte di Wallace, che prima in scivolata rinvia col piede per poi veder sbattere la palla sul braccio in maniera involontaria (giusto quindi lasciar correre). Bonucci è costretto a lasciare il campo per Chiellini a causa di un brutto scontro di gioco durante i primi minuti di gara ma il copione dietro non cambia e la juve dietro continua a ballare. Al 42 l’occasione più ghiotta per i laziali, con il lancio lungo di Wallace che trova la spizzata di Rugani e immobile che ne approfitta cercando di anticipare Szczesny con il pallonetto sul quale è lo stesso difensore italiano a salvare sulla linea. squadre negli spogliatoi e applausi a scena aperta per la lazio da parte di tutto l’Olimpico.
Secondo tempo con la Juve che riesce ad amministrare meglio il gioco a metà campo ma che subisce sempre le iniziative dei padroni di casa. In avvio è Duglas Costa a rendersi pericoloso con un cross dalla destra che taglia tutta l’area di rigore. Ma la Lazio continua ad attaccare e Parolo un minuto più tardi trova il filtrante per Immobile che non la stoppa ma la mette sui piedi di Luis Alberto (uno dei più ispirati fra i suoi) che calcia di sinistro di poco al lato. Le squadre si allungano e a beneficiarne è lo spettacolo con continui cambi di fronte. Poi Arriva il gol, sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato molto forte ancora da Luis Alberto, Emre Can è sfortunato nella deviazione all’interno dell’area piccola che mette fuori causa Szczesny. 1-0 e Allegri cambia subito. Dentro Bernardeschi e Cancelo fuori Matuidi e Duglas Costa. Qui cambia la partita. Immobile al ’63 ha l’occasione buona per chiuderla ma spara alto da pochi passi così come Luis Alberto, che dal limite dell’area va vicino all’incrocio con un bel tiro deviato che per poco non porta a due le reti di vantaggio per i suoi. Ma La Juve accelera e trova il gol prima con Cancelo e poi con Ronaldo su rigore. La prima rete nasce dall’ottima iniziativa di Bernardeschi che sulla sinistra salta Bastos e la mette indietro per Dybala. Tiro di prima e parata non impeccabile di Strakosha che respinge su Cancelo per il pareggio bianconero. La Lazio si Sgonfia e a quattro minuti dalla fine Lulic trattiene in area Bentancur. Per L’arbitro non ci sono dubbi e sul dischetto si presenta Ronaldo, che non ripete l’errore contro il Chievo e consegna ai suoi 3 punti d’oro per la corsa verso lo scudetto.
Onore alla Lazio, che disputa la migliore partita dell’anno ma deve capitolare alla fine e rimanere a bocca asciutta nonostante il buon gioco espresso.