Gianluca Malavisita
Arriva la seconda sconfitta consecutiva per la Lazio, dopo quella europea, e dopo i quattro pareggi consecutivi in campionato. La spunta l’Atalanta di Gasperini, di misura, col gol in avvio firmato da Duvan Zapata, che avvicina i nerazzurri alla zona Champions e mette ancora più in crisi una Lazio apparsa spenta e senza idee.
Nel giorno del ricordo di Felice Pulici, storico portiere, dirigente e uomo dello scudetto del ’74, Inzaghi affronta l’Atalanta a Bergamo dovendo rinunciare ancora a Lucas Leiva e schierando Correa dal primo minuto accanto a Immobile. Consueto 3-5-2 con Strakosha; Wallace, Acerbi e Radu in difesa; Marusic, Parolo, Badelj, Milinkovic e Lulic in mediana; Immobile e il Tucu in attacco. Gasperini risponde con l’ex Berisha fra i pali; Toloi, Palomino e Mancini nella linea a tre; centrocampo con Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens; Papu Gomez e Ilicic alle spalle di Zapata.
Pronti via e l’Atalanta passa in vantaggio con Zapata. Primo minuto di gioco e Gosens si mangia Wallace sulla sinistra mettendo al centro un cross sul quale si addormentano prima Acerbi (che manca l’intervento di testa) e poi Radu che rinvia sui piedi del centravanti bergamasco. Stop e tiro che fanno secco Strakosha. Biancocelesti frastornati e fuori fase e nerazzurri che provano ad approfittarne ancora al minuto sei. La fascia sinistra è la parte nevralgica, e da lì arrivano tutti i maggiori pericoli. Wallace non riesce a contrastare la velocità di Gomez e Zapata, con Gosens che si inserisce da dietro e non è seguito da Parolo. Ancora Zapata se ne va sul centrale brasiliano e crossa al centro, baso e teso. Interviene provvidenziale il piedone di Lulic che quasi fa autogol per evitare il peggio. Inzaghi urla ed è una furia in panchina, così i suoi si svegliano e cominciano a prendere la metà campo atalantina. L’occasione arriva al minuto ’11, con Gomez che sbaglia la ripartenza e Correa che serve nel corridoio Immobile. la puta laziale fa scorrere il pallone e sempre di prima calcia, trovando l’opposizione di Berisha che in controtempo riesce a deviare in angolo. Ma è una Lazio confusa, che prova a portare avanti il pallone più con i nervi che con la tecnica. Milinkovic è un fantasma in mezzo al campo e sbaglia qualsiasi cosa; Badelj dal canto suo contrasta poco la veemenza di De Roon e Freuler e rallenta il gioco quando dovrebbe accelerarlo. Correa è il più attivo, e al ’36 serve Parolo sulla destra per il cross al centro. Il traversone arriva sul secondo palo per l’incornata di Immobile, che incrocia sul palo opposto senza però trovare la porta. L’ultima azione è ancora dei biancocelesti, che schiacciano dietro l’Atalanta, al ’41. Badelj trova il cambio gioco sulla sinistra, dove Lulic rientra e la mette al centro col destro. Milinkovic stacca e sovrasta tutti trovando palla e Berisha, che la sporca in angolo per la gioia dei suoi che possono respirare, e far passare gli ultimi minuti di gioco.
Secondo tempo che parte come il primo, con Gosens che fa quello che vuole sulla sinistra e crossa al centro per Zapata, l’attaccante si abbassa per colpire con la testa e incrocia un buon tiro, imprendibile per Strakosha ma fuori di poco. Passano due minuti e Wallace e Strakosha cercano di favorire il doppio vantaggio degli avversari. Il difensore brasiliano è leggero nel retropassaggio e il portiere albanese stoppa malamente, con Ilicic in agguato che non riesce a intervenire sul pallone, e sul proseguo Zapata commette fallo facendo tirare un sospiro di sollievo ai biancocelesti. La Lazio prova a buttare in avanti il pallone sopratutto per la testa di Milinkovic ma è Correa che continua ad accendere le speranze. Cinquantacinquesimo minuto e il Tucu si gira al limite dell’area servendo Immobile che colpisce palla e zolla spedendo il tiro alle stelle. Si gioca poco, merito dell’agonismo dell’Atalanta e della poco precisione tecnica nel palleggio da parte della Lazio. Inzaghi nel finale mete dentro tutti. Lukaku, Luis ALberto e Caicedo, senza successo o quasi. Perché al ’92 il fantasista spagnolo mette dentro una bella palla dalla tre quarti e Acerbi trova la spizzata vincente che fa gioire tutto il popolo biancoazzurro. Per poco però, perché per il Var la posizione del difensore è irregolare. Pochi centimetri che spezzano le gambe alla Lazio, sconfitta dopo quattro pareggi consecutivi e lontana dalla bella squadra che aveva incantato la scorsa stagione
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