Maurizio Spreghini
Quart’ultima d’andata per la caffetteria: apre la giornata il Foggia che ospita la Cremonese, mentre la chiudono nel posticipo del lunedi Verona e Pescara. Nel mezzo quattro gare il sabato e tre la domenica. Riposa il Padova. Partiamo dall’anticipo tra Foggia e Cremonese, gara che sarebbe passata in secondo piano se non ci fosse stato l’esonero di Grassadonia. Al suo posto sulla panchina del Foggia subentra Padalino, l’ufficialità però arriverà solo nelle prossime ore. Gara che tra l’altro offre spunti interessanti. Da una parte il Foggia che dopo aver compiuto l’impresa di recuperare gli otto punti di penalizzazione, galleggia in ultima al pari del Livorno dopo sette gare senza vittoria, dall’altra la Cremonese è tornata in sella dopo un avvio complicato e vede ora la zona playoff a un tiro di schioppo. Tutta altra storia per la capolista Palermo che sabato attende il fanalino di coda Livorno. Difficile per i toscani ma mai dire mai. Subito dietro Lecce e Pescara tenteranno di rimanere in scia della capolista, anche se rischiano di perderlo il terreno visti gli impegni. Il Lecce sarà impegnato sul difficilissimo campo di Brescia, cosi come ardua sarà la gara del Pescara ospite dell’Hellas Verona. Il Brescia di Corini ha strabiliato fino ad ora, dal suo avvento al posto di Suazo ha recuperato fino ad agganciare la quarta posizione. Il Lecce è la squadra dei miracoli, per una neo promossa era difficilmente pronosticabile la seconda posizione. Il pendolo oscilla verso i lombardi, ma i salentini ci hanno stupito fino a oggi. Al Bentegodi andrà in scena una gara che potrebbe riaprire le porte del podio agli scaligeri, ora sesti, e allo stesso tempo consolidare agli abruzzesi il ruolo di antagonista alla capolista del girone. Sarà un banco di prova fondamentale a questo punto del campionato, per entrambe. Scoppiettante l’incontro in programma al Curi tra Perugia e Spezia. Se da una parte gli umbri sono lanciatissimi dopo aver fermato il Lecce, inchiodandolo sul pareggio, dall’altra non si scherza dopo il poker di domenica inflitto al Cosenza. Se al Curi ci sono in ballo punti importantissimi in chiave playoff, non è da meno quanto avverrà al Del Duca di Ascoli. I locali usciti sconfitti a Venezia vedono la chiave per il forziere dei playoff vicina, mentre il Cittadella dopo aver condotto la classifica tempo fa è tornata poi prepotentemente alla ribalta, e sa che il secondo posto non è poi cosi lontano. Diametralmente opposti gli stati d’animo al San Vito. Se dalla parte cosentina la dote dell’ultima giornata è una quaterna presa a La Spezia, costata un retrocessione in classifica che comincia a far paura, sul fronte Beneventano, con i playoff ancora a portata di mano, non si sorride neppure dopo la debacle interna ad opera dell’Hellas. Tre punti che farebbero comodo ad entrambe. Chiudono il palinsesto della sedicesima il Carpi con la Salernitana e il Crotone con il Venezia. Terz’ultima il Carpi è chiamata a far valere il fattore campo per salvarsi direttamente, se perdesse ancora terreno, per di più in casa, sarebbe un suicidio difficile da digerire. A Salerno nell’ultima di campionato qualcosa è andato storto, il fortino dell’Arechi è stato saccheggiato pesantemente dal Brescia e a Carpi servono i tre punti se si vuole tornare nella zona playoff. Zenga dal suo arrivo ha fallito poco, quasi niente, e mai cambio fu più azzeccato, forse solo quello di Corini è stato più proficuo fino ad ora, e dalla laguna, sognando la seconda chance per la serie A distante solo due lunghezze, attendono buone notizie da Crotone. La sosta forzata, in virtù del campionato a 19 squadre, ha portato invece ai calabresi lo strapiombo dei playout. Se si somma a tutto questo che nelle ultime undici gare ha vinto una sola volta, si capisce bene lo stato d’animo rispetto al Venezia. Gara dai tre punti pesanti, dovunque vadano.