Francesco Cortellessa *
Domenica sera alle ore 19.48 circa, è stato il momento in cui Joaquin Correa, detto “El Tucu”, ha preso la Lazio per mano e le ha regalato un pareggio preziosissimo, grazie alla meravigliosa rete dell’1-1 messa a segno al 93’ contro il Milan. Il gol del Tucu è valso 3 punti, perché ne ha tolti 2 al Milan che per circa 10 minuti si è trovato in solitaria al quarto posto con 2 punti in più della Lazio, e ne ha restituito uno ai biancocelesti, riportando la sua squadra davanti ai rossoneri in classifica. Una Lazio in totale controllo della partita, affossata solo dai cambi senza logica fatti da Simone Inzaghi a metà secondo tempo. Il tecnico ha tolto contemporaneamente dal campo Luis Alberto e Milinkovic-Savic, per un impalpabile Lukaku ed un Correa fortunatamente risultato decisivo nel finale. Dopo l’uscita dei due fantasisti biancocelesti, la Lazio non ha avuto più la stessa facilità nel costruire azioni interessanti e pericolose, lasciando campo e fiducia al Milan, che alla prima occasione utile con moltissima fortuna si è portato in vantaggio, grazie ad un tiro di Kessiè involontariamente deviato da Wallace dentro la sua porta. Ci ha pensato Correa a rimettere le cose (parzialmente) a posto, inventadosi dal nulla un gol da fuoriclasse e da trascinatore. La corsa verso la panchina, l’abbraccio riservatogli dai suoi compagni e dallo staff sono un momento carico d’emozione e di liberazione. Avevamo bisogno di non perdere, non solo per la classifica ma per sfatare questo fastidioso tabu degli scontri diretti. La vittoria ovviamente sarebbe stata più giusta e più utile, soprattutto alla luce dell’ennesima frenata della Roma (che rimane la favorita per il quarto posto) ma sicuramente questo è un risultato prezioso che ci porterà ad affrontare la trasferta con il Chievo più tranquilli e ancora quarti in classifica in solitaria. A questo punto della stagione Inzaghi si trova a fare i conti con un piacevole problema di abbondanza, dato che questo Correa è veramente impossibile da lasciare in panchina in questo momento. Con un Luis Alberto che piano piano mostra segni di ripresa e con un Caicedo sempre determinante quando chiamato in causa, la Lazio si ritrova una batteria di giocatori da affiancare ad Immobile di ottima qualità. Forse è il momento giusto per cominciare a considerare un cambio di modulo che possa far coesistere contemporaneamente più giocatori offensivi, vista la palese difficoltà nel trovare la via del gol, in totale contrapposizione alla squadra dello scorso anno. Stendiamo un velo pietoso sull’arbitraggio di Banti, che continua ad essere poco “fortunato” con noi. La direzione di gara è stata un autentico disastro, in pieno stile del fischietto Livornese. Nega un rigore solare a Parolo, non concede una punizione dal limite per un tocco di braccio di Bakayoko e si dimostra come suo solito incapace di gestire l’incontro. La domanda che sorge spontanea è: perchè si continua ad affidargli partite così delicate? Mistero a cui non è dato avere risposta purtroppo.
* tifoso Lazio