Nations League, arrivano altri importanti verdetti. Nel segno di Harry Kane l’Inghilterra ribalta la Croazia e conquista addirittura il primato del girone A, davanti alla Spagna di Luis Enrique. Solo secondo posto per le furie rosse, eliminata e retrocessa la Croazia di Dalic sconfitta 2-1 dall’ennesimo sigillo di un Uragano che da anni spira fortissimo dalle parti di Wembley. E pensare che ai Tre Leoni bastava un pari. Nonostante la grande paura, orgogliosamente l’undici britannico rimonta e conquista addirittura l’intera posta in palio al termine di una partita intensa, bella, maschia, combattuta fino all’ultimo. Nonostante Luka Modric e le note qualità di palleggio dei croati, è l’Inghilterra a condurre il match sostenuta dalla spinta di un Wembley assolutamente gremito. Barkley regala dinamismo ad un centrocampo sì fisico ma mai statico, in un 4-3-3 che affronta il solido 4-2-3-1 croato, marchio di fabbrica in quel di Russia 2018. Vida e Lovren compongono la rocciosa coppia di centrali, per scardinarla il tridente composto da Harry Kane, sempre straordinario quando si tratta di ricamare il gioco e servendo i compagni da vero e proprio numero 10, Raheem Sterling e Marcus Rashford. Prima Kane poi Sterling vanno vicinissimi al vantaggio, cercandosi ripetutamente e creando trame offensive di assoluto livello. Il primo tempo si chiude comunque a reti inviolate e la ripresa inizia sempre coi tre leoni determinati a portare a casa l’intera posta in palio, anche se basterebbe il semplice pareggio. Sul più bello viene però fuori l’esperienza e la malizia croata che beffa la giovane difesa britannica: ottima intuizione di Vlasic che serve Kramaric che non si fa pregare e batte Pickford. Il numero 9 conquista dunque la sua rivincita personale in un paese che l’aveva prematuramente bocciato durante la sua ombrosa esperienza di Leicester. L’Inghilterra mostra polso e attributi e nonostante un passivo tutt’altro che meritato torna ad invadere la metà campo avversaria. Southgate inserisce Alli, Lingard e la promessa Sacho, stella che a Dortmund sta brillando sempre di più. Le carte in tavola cambiano e la difesa croata inizia a scricchiolare. Sono le prove generali del gol del pari: Kane raccoglie un pallone in area, tocco leggero di punta e tap-in vincente di Jesse Lingard. Esplode Wembley. esplode il match. Clamoroso salvataggio di Walker dalla parte opposta, la Croazia non trova il gol del contro-sorpasso. Scocca dunque l’ora dell’Uragano: pallone a centro area, scivolata perfetta e Kalinic battuto. Delirio a Wembley, ruggisce Harry Kane. Finisce così, un 2-1 che chiude i conti, una rimonta che dalle tenebre consegna addirittura il primo posto ai Tre Leoni. Southgate può sorridere, eccome: questa squadra è giovane, commette errori, ma ha talento e soprattutto carattere. Quel carattere che ti permette di ribaltare partite come queste. Il talento c’è, le giocate offensive non saranno mai un problema: se il tecnico ex Boro sarà in grado di trovare equilibri difensivi malgrado la giovane età media della sua rivoluzione, l’Inghilterra può davvero riaprire un’era piena di successi e soddisfazioni. Troppo appagata una Croazia forse a fine ciclo, un ciclo che l’ha vista straordinariamente finalista ai Mondiali appena qualche mese fa, il picco più alto di 10 anni di progetto di una Nazionale costruita attorno al lume di Luka Modric. L’accesso ad Euro 2000 passerà da una strada più tortuosa, ma Dalic possiede qualità a sufficienza per raggiungere l’obiettivo.