Francesco Cortellessa *
Era l’occasione perfetta per far ricredere gli scettici e dare un segnale a campionato e ambiente. È stato invece un disastro, una disfatta sotto tutti gli aspetti. Un 0-3 pesante, giusto e umiliante contro un’Inter apparsa totalmente superiore in tutti gli aspetti alla Lazio. Un risultato che fa male, per come è arrivato e contro chi è arrivato. Tutto l’ambiente aveva bisogno di una rivincita, una vendetta dopo l’onta del 20 Maggio. Gli stessi giocatori, le stesse facce che quel giorno esultarono di fronte a più di 50.000 tifosi laziali, lunedì hanno passeggiato in casa nostra. La Lazio non è scesa in campo, dopo aver subito il primo gol ha totalmente smesso di giocare, ha lasciato campo ai nerazzurri e si è consegnata all’avversario. Quarta sconfitta in campionato, su quattro big match: Napoli, Juventus, Roma e Inter. Un passivo che recita 2 gol fatti e 10 subiti nelle sfide d’alta quota, qualcosa di inaccettabile per una squadra che ambisce ad una qualificazione Champions. Qualcosa non va, si avverte nelle parole e nel linguaggio del corpo di squadra e allenatore una sorta di complesso di inferiorità rispetto alle altre 5 big del nostro campionato. Inspiegabile a mio modo di vedere, a parte la Juventus le altre, ossia Milan, Lazio, Inter, Napoli e Roma sembrano essere tutte più o meno allo stesso livello. Non ci possiamo permettere di partire con l’handicap di pensare di essere inferiori. Semplicemente, non lo siamo. Parlano i numeri, parla la classifica. Non possiamo sparire dal campo ogni qualvolta di fronte a noi c’è un avversario importante. Queste sono le serate in cui deve uscire quel qualcosa in più. Tralasciando momentaneamente la parte tattica (inspiegabile il non cambiare mai modulo nei big match, mentre tutti gli altri allenatori apportano modifiche), sembra mancare qualcosa a livello di personalità. Se si scende in campo convinti di non essere all’altezza, vuol dire essere scesi in campo già sconfitti. Contro l’Inter è successo esattamente questo. Bisogna reagire subito, sbarazzarsi senza troppo fronzoli di Spal, Marsiglia e Sassuolo, per arrivare all’ultimo scontro diretto del girone d’andata contro il Milan con ritrovate certezze e una nuova attitudine. Sarà il test di metà anno, una partita piena di significati e da vincere in maniera categorica. Dobbiamo battere un colpo, dimostrare a noi stessi prima che agli altri che siamo in grado di esaltarci in queste notti di gala. Ne abbiamo disperato bisogno noi tifosi, ne hanno disperato bisogno i giocatori, ne ha disperato bisogno Inzaghi. Quest’anno non esistono alibi, esiste solo un pensiero e quel pensiero si chiama Champions League. E va raggiunto, ad ogni costo. Basta passi falsi, torniamo a volare come solo le aquile sanno fare.
* tifoso Lazio