Io tifo Napoli. “Che rabbia a Parigi, ma questa squadra c’è. Ora sfatiamo anche il tabù Roma”

Maurizio Carfizzi *
Più forte la sensazione dell’amaro in bocca di un goal subito al 93′ o il piacere di aver visto un grande Napoli dominare il milionario PSG a casa sua, palleggiando in faccia a Neymar, Cavani, Verratti e Mbappè? Come è strano il calcio! Eppure se mi avessero detto che il Napoli avrebbe pareggiato a Parigi ad agosto avrei, da addetto ai lavori, messo 10 firme, invece siamo qui a rimpiangere un mancato successo che gli uomini di Ancelotti avrebbero sicuramente meritato. Ci sono una serie di certezze, nella notte magica di Parigi: il Napoli sta diventando una Grande, nei comportamenti, negli atteggiamenti, nella personalità che sprigiona. E ha dentro di sé un calcio ampio, cerebrale, d’una squadra che rappresenta appieno la figura del proprio allenatore, riuscendo persino ad esaltarla. Poi dinnanzi al talento di Di Maria, novanta minuti a guardare e un secondo per esibirlo, resta una traccia di amarezza ma la consapevolezza di essere dinnanzi a un orizzonte invitante. Gli episodi appartengono alla cronaca, fanno e disfano la partita, che rimane testamento per il futuro guardando Fabian Ruiz – centrocampista centrale, esterno di destra e di sinistra, mezzala e trequartista, ha giocato ovunque fino ad ora – o anche Koulibaly, Allan, Insigne, hanno appena ventisette anni. Ma si potrebbe aggiungere: e Ospina? e Mario Rui? E Albiol? E i «vecchietti», poi: Callejon che delizia sempre e quasi alla stessa maniera, ma stasera con la variante di essere lui a trovare Insigne dietro l’ultimo uomo; Mertens che sta riscoprendo la sua voracità e un Hamsik che si è calato nella parte e se ne è impossessato. Non ci sono ombre, adesso, e c’è una squadra di cui, forse, non si era avuto percezione totale della sua consistenza: nel girone della morte, c’è vita per il Napoli. Il sorteggio non è stato una carogna, ma un alleato: ha consentito di scoprire quale sia la forza di questa squadra, quali le prospettive. Da sottolineare  il  clima meraviglioso al Parco dei Principi, un poster per il calcio che sogniamo. Applausi ai francesi per l’accoglienza ed ai napoletani per il comportamento. Vorremmo vedere in tutto gli stadi italiani, ovviamente non quelli infiltrati dalla ndrangheta, lo stesso spirito sportivo che esalta il clima e stempera le tensioni.  Purtroppo fin quando si inneggerà all’esplosioni del Vesuvio o al colera, ciò sarà impossibile.  Ma andiamo avanti, la cavalcata azzurra continua, appuntamento a domenica sera quando arriverà al San Paolo la Roma di Di Francesco, bestia nera negli ultimi anni di Sarri a Fuorigrotta.  Forza Carletto, sfatiamo anche questo tabù! Forza Napoli Sempre!
* ex calciatore, tifoso Napoli