Io tifo Napoli. “L’Europa per coltivare un piccolo, grande sogno”

Maurizio Carfizzi *

Settimana contrastante di emozioni in casa Napoli; un sabato di illusioni in quel di Torino, dove il gol di Mertens dopo pochi minuti aveva fatto assaporare il possibile colpaccio e poi la grande delusione e rabbia di una sconfitta firmata Banti, e poi un mercoledì sera di goduria, con Insigne che al 90′ regala una notte magica di Champions League, superando il Liverpool di Jurgën Klopp. Protagonisti nel bene e nel male proprio Insigne e Ancelotti in questi due match. Brutta prestazione di Lorenzo, sparito a Torino, ma accompagnato anche da scelte di Ancelotti, che potevano essere diverse, sia negli uomini che nel modulo. Napoli che dopo aver dominato la Juve, dopo 20 minuti ha iniziato a cedere campo e fisico ai bianconeri. Palesi le difficoltà di Hamsik a centrocampo contro Matuidi e i due terzini, contro Cancelo e Ronaldo. Forse qui Carlo Ancelotti avrebbe dovuto anticipare certe scelte, soprattutto con Mario Rui, visto che era scritta la sua espulsione. Qui non si può tacere sulla vergognosa gestione dei cartellini gialli effettuata dal concittadino di Allegri, Banti, che già l’anno scorso risultò decisivo nella corsa scudetto con scelte assurde a Cagliari e a Roma contro la Lazio. Errori che pesano: ammonire ed espellere un giocatore perché un arbitro viene aggredito dai giocatori della Juventus è semplicemente vergognoso.  Ma a Torino, si sa, questo è di casa. Come sono di casa quei cori beceri e squallidi che risuonano sempre in quello stadio.  Squalificare una curva per un turno è ridicolo, ma almeno un segnale andava dato. Per tutto questo,  la vittoria contro il Liverpool diventa qualcosa di enorme che regala una grande soddisfazione.  In Europa, ad armi pari,  il Napoli c’è  e compete con tutti. Maestro Ancelotti ad incartare Klopp in difesa con Maksimovic su Manè con Allan monumentale. Oggi in questo Napoli tre giocatori sono insostituibili: Koulibaly, Allan e Callejon. Ma non si può non vedere nella partita perfetta il dna ancora intatto della mentalità sarrista di questo gruppo,  che guidato con maestria e saggezza da Ancelotti, può ancora evolversi e diventare vincente.  Certo in Italia,  è difficile vincere,  e sappiamo perché, e forse anche per questo ADL ha scelto Ancelotti,  per provare ad andare più avanti possibile in Europa. Sognare non è proibito con questo Napoli. Ora testa al Sassuolo e dimentichiamo i Reds.

* ex calciatore, tifoso Napoli