Simone Dell’Uomo
Chi respira e annusa calcio inglese tutti i giorni non può non constatare quanto gli amanti della Coppa di Lega impallidiscano di fronte al prestigio, all’importanza della FA Cup, un meraviglioso calderone composto da tradizione, valori, decenni di storia, polvere e gloria. C’è tutto, davvero tutto, ma quella che oggi si chiama Carabao Cup non va trascurata, perchè anch’essa sa regalare storie di sport magnifiche. C’è una storia che vale la pena raccontare. C’è una storia che vale eccome la pena raccontare. Nel martedì britannico si giocavano i sedicesimi di Coppa di Lega: stadi quasi deserti, siamo ancora troppo lontani dalle fasi finali, lontanissimi dalla finalissima in programma a fine febbraio. L’ex Capital One, per i più anziani Carling, per tradizione resta il primo trofeo importante offerto dalla Football Association, opportunità che in passato tecnici come Mourinho han fatto fatica a lasciarsi scappare: “Vinco adesso, vinco subito, metto un trofeo da parte e scaccio pressione”. Già, ma quest’anno il signor Mourinho non potrà riuscire nel suo intento. Già, perchè i sedicesimi hanno già regalato il primo Giants Killing stagionale, la prima caduta dei giganti. Lo United è fuori, clamorosamente trafitto all’Old Trafford, sconfitto ai rigori dal Derby County del figlio calcistico di Jose Mourinho: Signore e Signori, super Frankie Lampard. Più che l’allievo che supera il maestro, il figlio che supera il papà. Finita 10-9, dopo il 2 a 2 dei tempi regolamentari. Decisiva la parata di Scott Carson che chiude un’estenuante lotteria e spedisce in paradiso il settore ospiti dei Rams in paradiso. Proprio Scott Carson, storia nella storia, l’estremo difensore che al tramonto della sua carriera rovinata e macchiata dal gravissimo errore su Kranjcar che spedì fuori la sua Inghilterra da Euro 2008, conquista la redenzione nel giorno più importante, forse nel palcoscenico più prestigioso, l’Old Trafford. Una platea che fischia Mourinho e i suoi diavoli rossi che proprio non riescono a decollare: sempre più oscuro il futuro del tecnico portoghese sulla panchina che per 25 lunghi anni è stata di una leggenda chiamata Sir Alex Ferguson. Ma i riflettori sono tutti per lui, super Frank, che già in campo dimostrava sapienza e cultura tattica degni dei migliori allenatori e che al primo incarico importante sta dimostrando tutto il suo valore. Tutto semplice per i rivali del Manchester City, che stravince 3-0 ad Oxford. Domani Liverpool-Chelsea ad Anfield, un gustosissimo antipasto del big match in programma sabato a Stamford Bridge, l’attesissima sfida tra le due principali contendenti di Pep Guardiola. In campo anche il Tottenham, incredibilmente sul neutro di Milton Keynes, la casa calcistica di Alli che tornerà per l’occasione dal primo minuto. Pochettino affronterà il Watford lontano da un Wembley indisponibile e soprattutto da un New White Hart Lane che proprio di aprire i battenti sembra non ne voglia sapere. Fuori il Burnley, sconfitto clamorosamente dall’Albion a Burton Upon Trent. Tutto facile per Fulham e Palace, colpo Leicester a Wolverhampton. Callum Wilson regala ancora una gioia al suo Bournemouth: battuto in zona Cesarini il Blackburn Rovers. Il Blackpool regola il QPR, ai rigori il Boro si impone a Preston. Emozioni a Wycombe, dove i padroni di casa non riescono a rimontare il favorito Norwich: passano i canarini, 4-3 il finale. Domani Arsenal-Brentford per un altro della miriade di derby di Londra, al termine il sorteggio degli ottavi.