Liverpool di un altro pianeta, ma il Toro esce a testa alta da Anfield

Perdere ad agosto non è la morte di nessuno, figurarsi in amichevoli che servono per fare cassa e gambe e come tali da prendere con le molle. Eppure Liverpool-Torino di Anfield qualche cosa l’ha detta. L’ha spuntata meritatamente il Liverpool (3-1), finalista lo scorso anno di Champions contro il Real e che solo due giorni fa ne aveva rifilati cinque al Napoli e che va a velocità doppia rispetto ai granata. I Reds partono fortissimo, pressano alto, vanno via nello stretto che è una bellezza per poi verticalizzare in maniera improvvisa proprio come piace a Kloop. Toro frastornato. Il Liverpool la domina sul piano del gioco, soprattutto nel primo tempo dove hanno impresso alla gara un timbro impressionante tanto da andare facile sul 2-0 grazie ai gol di Firmino e Wijnaldum, con il trio delle meraviglie (Salah, Firmino, Manè) già in versione campionato che prenderà il via tra pochi giorni, sbagliando persino un calcio di rigore. Ma il Toro di Mazzarri ha reagito bene, tenuto dignitosamente il campo lasciando poca iniziativa ai tre tenori, con una gara accorta e giudiziosa che  il Gallo Belotti ha riaperto nel primo tempo, richiusa poi sul finire di gara dal terzo gol di Sturrige arrivato quando alla fine del match mancavano appena tre giri di lancette. Poco male visto che siamo ancora al calcio d’agosto e che il Toro avrà modo e tempo per prepararsi per la nuova stagione. Bene il Liverpool, come detto già pronto per l’inizio della Premier, niente male il Torino con la coppia Belotti-Iago Falque che ha fatto bene co Niang che si è presentato tonico e che nel finale, in pieno recupero ha pure sfiorato il gol del 3-2 sempre con la complicità di un Karius ancora una volta impresentabile. Ma Kloop adesso tra i pali ha meno timori visto che Alisson, ottima prova del brasiliano che però nulla ha potuto sul gol di Belotti, garantisce qualità tra i pali. Bene in questa uscita i granata che lasciano Anfield a testa alta perché al di là della preventivata sconfitta, fa bene al morale l’orgoglio e la reazione avuta dopo l’uno-due inglese che ha rischiato di vedere il match di finire in goleada. Invece il Toro ha reagito, sofferto, stretto i denti. C’è molto da lavorare, ma Mazzarri è sicuramente sulla strada giusta. Il carattere c’è e per ora può anche bastare.

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