Sampaoli ammette: “E’ colpa mia, ma non è ancora finita”

Massimo Ciccognani

NIZNIJ NOVGOROD Una sconfitta pesante, umiliante, una disfatta senza precedenti per l’Albiceleste, travolta dalla Croazia e ad un passo dall’eliminazione. E’ affranto Sampaoli quando si presenta in sala stampa. Sguardo perso nel vuoto. Non cerca scuse. “E’ tutta colpa mia – ha ammesso il ct dell’Argentina –  pensavo che le cose potessero andare meglio, non credo sia corretto addossare tutte le colpe sul portiere. No, non mi vergogno ma provo un immenso dolore. Era da tanto tempo che non mi sentivo così per il mio lavoro. Non siamo riusciti a trovare il piano giusto per questa partita. Troppe cose non sono andate bene e non possiamo dare la colpa al nostro portiere. Quanto a Messi, non è questa partita che ne scalfisce l’importanza”. Va a ruota libera il ct mentre le domande lo incalzano. “Abbiamo smarrito la nostra strada, siamo stati travolti anche emotivamente e non abbiamo risposto con le giocate. Il paragone Messi-Cristiano Ronaldo? Cristiano è un giocatore eccellente, basta vedere tutto quello che ha raggiunto in carriera. In questo momento, sicuramente non è giusto paragonare i due giocatori”. Sulla gara: “Non siamo riusciti a mettere sul campo quello che avevamo in mente, dobbiamo combattere per sfruttare l’ultima chance che avremo a nostra disposizione. Non siamo neanche lontanamente al livello che il popolo argentino si aspettava da noi. Era la sfida che poteva farci decollare come squadra, credo di allenare un buon gruppo, ma non siamo riusciti ancora a trovare la formula giusta. Lotteremo per riuscirci, speriamo di superare la fase a gironi e arrivare agli ottavi”. Ma il ct è stato contestato pesantemente dai tifosi dell’Albiceleste. Dagli spalti sono volati insulti e bottiglie d’acqua e persino sputi. Il punyto più basso, forse, di un’Argentina che sognava in grande costretta ora a ridisegnare le proprie attese. Sperando che basti perché il destino potrebbe non essere più nelle mani di Messi e compagni.

 

P