Alla Mordovia Arena Saransk, una cinica Danimarca batte di misura una propositivo ma sprecone Perù. E’ uno a zero per i danesi il risultato del secondo incontro del girone C, il match winner è Poulsen. L’assedio peruviano nel finale non porta i frutti desiderati complice anche una prova autorevole da parte di Schmeichel. Danimarca che raggiunge in testa la Francia. Gareca inizialmente lascia in panchina Guerrero mettendo Farfan nel 4-2-3-1 nel ruolo di prima punta. Alle spalle dell’attaccante della Lokomotiv Mosca agiscono Flores, Cueva e Carillo. Hareid opta per lo stesso modulo: Eriksen sulla trequarti pronto ad ispirare i movimenti di Poulses, Sisto e di Jorgensen; in difesa spazio a capitan Kjaer e Christensen per fermare la rapidità peruviana.
Dopo un’iniziale fase di studio tante emozioni nella seconda parte della prima frazione. Il primo vero acuto del match è di Carillo ma Schmeichel non si fa sorprendere. Meglio il Perù con i danesi che soffrono la velocità della manovra avversaria. La squadra di Hareid nelle poche volte che si propone in zona offensiva viene chiusa efficacemente dai sudamericani. Nel momento in cui la Danimarca sembra aver trovato la giusta quadratura del cerchio quanto meno nel palleggio ecco lo squillo di Farfan. L’attaccante si inserisce rapidamente in area ma il suo tiro viene fermato con caparbietà da un’ottima scivolata di Kjaer. Nel finale della prima frazione dopo aver sofferto i danesi riescono finalmente a dare brio in attacco. Spunto di Sisto atterrato da Tapia e calcio di punizione. Si presenta lo specialista Eriksen da calcio piazzato che però prende in pieno la barriera, sulla ribattuta è lesto Schone a colpire ma la sua conclusione viene bloccato in due tempi. In un buon momento per i danesi, come era avvenuto in precedenza il Perù reagisce: Cueva rientra in area e cade dopo aver subito l’entrata di Poulsen. Attimi di attesa, l’arbitro lascia correre ma alla fine si affida al VAR. Il verdetto corrisponde al calcio di rigore per il Perù. Dagli undici metri va Aladino ossia Christian Cueva, il numero 8 fallisce un’opportunità d’oro e la sua esecuzione finisce fuori. Si va a riposo sul risultato di 0 a 0.
Nella ripresa Cueva prova a farsi perdonare l’errore dal dischetto con un ottimo servizio dopo una bella sterzata in area ma gli attaccanti peruviani sprecano. Prima Carillo e poi Flores non capitalizzano. La prima vera occasione per la Danimarca corrisponde all’azione che porta al gol. Errore in fase di ripiegamento dei peruviani i quali concedono campo ad Eriksen. Defeziona fatale perchè il numero 10 fino a quel momento impalpabile serve Poulsen: il giocatore del Lipsia sblocca la gara mostrando freddezza. La reazione sudamericana non si fa attendere ed avviene subito dopo con l’esecuzione di Flores ma ancora una volta i nordici europei si salvano. C’è bisogno di personalità, c’è bisogno di trasmettere garra e allora dentro Guerrero per Flores. El Depredador entra e si rende subito pericoloso ma il suo colpo di testa è centrale. Il Perù spinge e rimane in partita. Colpo di testa di Rodriguez sul secondo palo ma non arrivano al tocco vincente per un soffio ne Carillo ne Farfan. La Danimarca si chiude a riccio, Poulsen compie un intervento prodigioso anticipando con la testa gli attaccanti peruviani e permettendo la pronta uscita di Schmeichel. Il numero 1 danese si rende protagonista anche sul tiro di Advincula. E’ un vero e proprio assedio del Perù. Cueva imprendibile riesce a servire Guerrero, l’attaccante va al tiro con l’unica opzione possibile: colpo di tacco con la sfera che esce di pochissimo. La Danimarca si rivede in avanti complici gli spazi lasciati dagli avversari, il tiro di Jorgensen viene murato da Advincula. Sul capovolgimento di fronte Schmeichel col piede si oppone a Farfan. Prima delle ultime disperate azioni offensive peruviane, ci prova Eriksen ma non è lucido davanti porta. La determinazione danese unita ad una buona dose di fortuna annullano le trame peruviane e alla fine la spunta la Danimarca. Rammarico e amarezza per il Perù, la squadra di Gareca ha dominato a tratti ma non ha inciso. Vista la qualità non bisogna perdere le speranze anche se ora si complica il cammino per i sudamericani.