Premier. Conte batte il Liverpool e rivede la Champions

Simone Dell’Uomo
Masterclass work di Antonio Conte e Liverpool battuto 1-0. Il Chelsea rientra prepotentemente in corsa Champions nel pomeriggio più importante della loro stagione. Decide Olivier Giroud, l’uomo delle grandi occasioni, che quando conta non sbaglia mai. Assist al bacio per un trattore come Moses, simbolo dell’aggressività richiesta dal tecnico pugliese. Deludente Klopp, deludente i reds, che quando non trovano gli spazi per esprimere al massimo le loro ripartenze non riescono mai a graffiare. Perfetto Conte, bravissimo a trovare l’antidoto giusto e annientare Salah, Firmino e Manè. Compatto, determinato, tatticamente impeccabile, fondamentale il rientro di Cahill nelle ultime settimane. Il Chelsea ritrova così la solidità che caratterizzò la stagione scorsa, quella che vide l’allenatore italiano alzare al cielo la Premier League 2016-17: il Tottenham dista solo due lunghezze, Pochettino trema. Due partite da giocare per le londinesi, tutto può succedere. Gli Spurs dovranno dimostrare di avere attributi, perchè perdere la Champions dopo aver condotto la corsa a +10 sarebbe clamoroso, risultato che avrebbe serie ripercussioni nell’ambiente e chissà, anche sul futuro di Mauricio Pochettino. Il Liverpool, d’altro canto, resta padrone del suo destino: ha la goal difference migliore, e anche se avrà soltanto un match da giocare, basterà conquistare bottino pieno nell’ultimo match casalingo, in programma in casa col Brighton.
Festival del gol per l’Arsenal che stravince lo scontro diretto per il sesto posto col Burnley e conquista un posto nella prossima Europa League. Certamente non un traguardo all’altezza delle ambizioni dei Gunners, ma importante per il morale, importante per dimenticare la deludente notte di Madrid, e soprattutto importante per festeggiare l’ultima all’Emirates di Arsene Wenger, istituzione transalpina a cui tutto lo stadio di Holloway Road ha tributato la meritata standing ovation per 22 anni di storia conditi da ben 17 trofei. L’Arsenal degli invincibili sarà per sempre nella memoria dei tifosi biancorossi, un matrimonio che forse doveva finire già qualche anno fa, un ciclo ormai concluso, ma è sempre opportuno fermarsi, riflettere e celebrare un signore che calcisticamente ha regalato molto al football d’oltremanica. Burnley distrutto 5-0, sotto i riflettori di un Emirates interamente biancorosso: decide la coppia Aubameyang-Lacazette, che chissà potrebbe rappresentare da cui ripartire la prossima stagione. Doppietta per il primo, bel gol su assist di Bellerin per il secondo; a segno anche Iwoby e Kolasinac, che completano la festa del gol.
Punto fondamentale in chiave salvezza per l’Huddersfield, che nella festa di Guardiola esce indenne dall’Etihad strappando uno 0-0 prezioso come l’acqua nel deserto. Turnover per il Manchester City già campione, pochi stimoli, insufficienti per scardinare la difesa di Wagner, che torna a casa col colpo grosso e ipoteca la prima storica salvezza.
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