Gattuso carica il Milan. “Verona osso duro, un errore pensare alla Juve: facciamo tre punti poi testa ai bianconeri”

Tra Verona domani e Juventus il 9 maggio all’Olimpico nella finale di Coppa Italia. Gattuso chiama a raccolta i suoi e il dicktat è chiarissimo. “Pensiamo prima al Verona. Sicuramente quella contro i bianconeri è una gara importante, non si può dire il contrario. Però, prima il Verona, poi la Juve. Non dovremo avere paura, ma ora contro il Verona dovremo giocare con tranquillità e testa sgombra. Non dobbiamo pensare di essere stanchi fisicamente. Non dimentico da dove siamo partiti, dobbiamo capire quale sia la nostra forza e i nostri obiettivi. L’ho detto dopo il Bologna. Bisogna avere un senso di rivalsa, dobbiamo ricordarci il fastidio e il bruciore per la sconfitta dell’andata. Abbiamo perso troppi punti contro le piccole. La puzza di bruciato bisogna sentirla prima, ma ho visto concentrazione e intensità negli ultimi allenamenti. La vittoria ha sicuramente aiutato. Sento molto le partite e sono concentrato su come dobbiamo finire questo finale di stagione. Vedremo alla fine dove arriveremo. Vogliamo chiudere in bellezza. Di sicuro – aggiunge il tecnico rossonero – non dobbiamo commettere gli errori visti con il Benevento. Non si ragiona da singoli, dobbiamo ragionare da squadra senza lasciare campo. Ricordiamoci dell’andata. Ci deve essere uno spirito di rivalsa. So io come sono stato dopo quella partita. Poi, la storia dice che noi li abbiamo sempre sofferti. A casa loro avevamo fatto una figuraccia. Ripeto, testa al Verona. Certo, se poi vinceremo la finale di Coppa sarà tutto più bello. Ma prima davvero, lo ripeto, pensiamo a domani”. Intanto si continua a discutere del Var che in Europa non viene applicata e gli errori e le partite falsate sono in costante aumento. “La Var funziona e non vedo il motivo perché non si debba proporre nelle competizioni continentali. Le società durante l’anno si giocano tanto, anche di soldi e tutto il resto. Non capisco cosa facciano gli arbitri di linea lì. Quella è una zona buia, è scientificamente provato”. Sulla formazione anti-Verona concede poco. “Vedremo. Sento dire cose inesatte, come che Bonaventura voglia andare via. Non è mai venuto da me a dirmi che vuole andare via e la società non mi ha detto nulla. So che stanno discutendo il rinnovo. Per me è importante, ho fiducia in lui e l’ho sempre fatto giocare. Romagnoli è pronto, ha fatto tutto, può essere della partita, vedremo domani. Biglia? Averne tanti come lui. E’ un pazzo scatenato. Stringe i denti, incita i compagni. Io vado alla ricerca di tutto questo ed è fondamentale. Fa ridere un po’ perché corre ancora un po’ storto, ma ha grande senso di appartenenza, è un campione. Però, non possiamo rischiarlo. Ci serve al 100%. Lo avete massacrato un po’. Anzi, troppo”. C’è anche da pensare al futuro e al Milan che verrà. “Per migliorare questa squadra ci vogliono tre o quattro giocatori. E’ un dato di fatto che la squadra sia giovane e che bisogna alzare l’asticella. Ci vuole mentalità e senso di appartenenza. L’asticella, a volte, ti aiuta ad alzarla chi ha giocato certe gare. La società è attenta, ci è sempre vicino, come i tifosi che bisogna solo ringraziarli per l’appoggio che ci stanno dando. La gente ha voglia di vedere una squadra che vince, lo tocco con mano. Questa voglia non dobbiamo fargliela perdere. Non sono ruffiano, voglio ringraziarli perché a Bologna ci hanno sostenuto dopo la sconfitta col Benevento. Ma e chiacchiere stanno a zero. C’è il Verona che bon è facile. Un altro sorriso prima della finale di Coppa. E’ indispensabile”.

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