Premier. Il City riparte: sbanca Wembley, titolo a un passo. Chelsea, tre punti in rimonta

Simone Dell’Uomo
Ritrova il passo vincente lo straordinario Manchester City di Pep Guardiola, che sbanca Wembley e conquista altri tre punti che avvicinano l’aritmetica di un titolo strameritato. Tottenham battuto 3-1, grazie ai gol di Jesus, Gundogan e Sterling: tra due squadre che giocano bene a calcio, spavalde e a viso aperto, vince sempre quella più forte. E stasera ha vinto la più forte di tutte, sfruttando soprattutto le imbarazzanti amnesie di una difesa londinese quantomeno da rivedere. Incredibile che una squadra così abbia fatto fuori il suo miglior difensore, quel Toby Alderweireld destinato a lasciare Londra al termine del mondiale russo. Sanchez tatticamente disastroso, Ben Davies semplicemente inadatto a questi livelli. In questo modo risulta estremamente agevole comprendere come i meravigliosi fantasisti del City abbiano avuto vita facile, per un punteggio che sarebbe potuto essere anche più ampio. Il Tottenham resta comunque saldo al quarto posto, sfruttando un confortevole +7 sul Chelsea, a 3 punti dal Liverpool nonostante una gara da recuperare. Proprio i Reds, prossimi avversari della Roma in semifinale di Champions League, trionfano nel pomeriggio di Anfield: 3-0 al Bouremouth, a segno Manè, l’incontenibile Salah e Bobby Firmino.
Il pomeriggio di Premier ha invece regalato altri segnali importanti in chiave salvezza. Vince il Chelsea, che completa una gran rimonta a Southampton e condanna pesantemente le speranze dei Saints. Finisce 3-2: un super Olivier Giroud, decisivo e cattivo come sempre al St Mary’s, ribalta con una doppietta i gol in apertura di Tadic e Bednarek, reti che hanno espressamente evidenziato le lacune difensive dei blues complice la pesantissima assenza di capitan Cahill. Come detto, decisivo il francese, più completo e cattivo di un Morata che quest’anno ha brillato a corrente alternata. Una vittoria che serve più a stemperare la tensione nell’ambiente blues che ad alimentare quelle sottili, lievi, piccolissime possibilità di riacciuffare in extremis la zona Champions League. Una tensione, tra l’altro, che porterà Conte con ogni probabilità alla risoluzione del suo contratto col Chelsea con un anno d’anticipo: le strade si separeranno.
La sconfitta del Southampton fa gioire le sue dirette concorrenti: sono ora 5 i punti di distacco dallo Swansea, uno Swansea bravissimo e determinato a recuperare l’Everton in un pomeriggio sfortunatamente aperto dall’autogol di Kyle Naughton. Pareggia Jordan Ayew, fratello di Andrè, famiglia a cui i cigni affidano gran parte delle chance salvezza. Successo pesantissimo anche per il Palace, che rompe l’incantesimo e torna alla vittoria dopo tanti punti persi. Al Selhust Park Brighton battuto 3-2, un super Zaha a trascinare le aquile di Hodgson, che forse stanotte potrà finalmente dormire sereno. Esplosione di gioia anche per l’Huddersfield, che nonostante le sofferenze degli ultimi mesi può forse gridare alla permanenza in massima divisione grazie al gol di Ince che condanna il Watford in pieno recupero: 1-0 al John Smith Stadium, tre punti pesantissimi. Vince anche il Burnley, vera e propria rivelazione dell’annata britannica, che continua a nutrire i propri sogni europei: Wood e Long in apertura, alle volpi non basta il siluro sotto porta del solito Jamie Vardy.
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