Rosetti promuove il Var: “Progetto positivo, serve solo maggiore uniformità nei giudizi”

Massimo Ciccognani

Siamo solo al primo anno di sperimentazione, ma è innegabile che il Var abbia prodotto benefici in tutto il calcio anche se necessita di miglioramenti e stabilità ma soprattutto maggiore uniformità nei giudizi da parte dei direttori di garai. Ne è convinto anche Roberto Rosetti, responsabile italiano per il progetto del Video Assistant Referee, espresso nel corso della trasmissione “Radio Anch’io Sport” su RaiUno. “Il progetto sta procedendo in modo oggettivamente molto positivo. Anche ieri ci sono state due situazioni fattuali di fuorigioco, e in tutte e due le situazioni l’intervento è stato preciso – sottolinea l’ex direttore di gara – Il gol del Napoli di Hamsik con la Spal è stato giustamente annullato per fuorigioco e lo stesso ieri sera è accaduto con Bonucci (in Milan-Sampdoria). Dobbiamo continuare a migliorare, lo sforzo e l’obiettivo è raggiungere una sempre maggiore uniformità di informazione ed intervento, ma in soli sei mesi si sta facendo un ottimo lavoro. E ci sono visibili attestazioni di comportamenti positivi: i giocatori sono la categoria che meglio ha percepito il progetto, c’è stata una riduzione drastica di ammonizioni e falli antisportivi”. Rosetti è anche certo che, proprio nell’ottica di una maggiore trasparenza della Var, “probabilmente si arriverà ad informare gli spettatori e si vedranno sul maxi-schermo le immagini della decisione cambiata, ma sotto questo punto di vista c’è un impatto molto positivo del pubblico. Il Var è diventato anche un fenomeno sociale: prendere la decisione giusta è diventato l’obiettivo importante e tutti la stanno vivendo in modo positivo”. Ricordato che “tutte le immagini che sono a disposizione del pubblico lo sono anche del Var, che ha due operatori del nostro provider che fornisce le migliori inquadrature”, Rosetti torna anche sul gol di mano di Cutrone in Milan-Lazio: “Quanto accaduto deve servirci come esempio, bisogno essere molto scrupolosi ed attenti dopo un gol, ma nessuno si era accorto, per i primi venti minuti, di quanto fosse successo. Nemmeno le televisioni”. Rosetti, che è in linea di principio contrario ad un’estensione capillare del Var per le varie fasi del gioco (“Uno degli obiettivi più importanti è non snaturare il calcio, un intervento ogni tre partite e mezzo è quanto ci prefiguravamo. Va bene così, c’è anche un protocollo internazionale da seguire”), è convinto che la tecnologia sbarcherà anche ai Mondiali in Russia: “Il 3 marzo ci sarà il meeting annuale dell’Ifab, in cui sarà definita la situazione. Il presidente della Fifa Infantino crede molto in questo progetto e in questi mesi ha già investito molto. La federazione internazionale ha già da un anno adottato questo progetto. Ci sono delle buone probabilità che vedremo il Var in Russia. Nelle coppe europee? Ci vorrà un periodo di transizione”.

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