Spalletti carica l’Inter: “Ricominciamo dai tre punti”


Il Terminato il mercato senza rinforzi di spessore, dopo quattro pareggi di fila e nel pieno della preoccupazione per un futuro lontano da Milano di Icardi, Spalletti guarda alla sfida di stasera con il Crotone per tornare a conquistare quei tre punti che servono come il pane.  Primo tema, Icardi. “Non è convocato, si poteva provare a rischiare, ma abbiamo scelto di andare più sul sicuro – ha spiegato il tecnico – Ai tifosi assicuro che hanno a che fare con professionisti veri, con gente che tiene a quello che fa, e che daranno tutto per portarli in Champions League. Poi va fatta una riflessione intelligente su quello che comporti trattare queste cavolate a finestre di mercato aperte. Ci sono cose che non vanno portate dentro allo spogliatoio, ci sono cose personali che è meglio non portare sui social e negli spogliatoi. Non bisogna provocare inutili preoccupazioni ai nostri tifosi. Bisogna fare attenzione. Icardi ha segnato 14 gol senza rigori, 5 assist glieli ha forniti Perisic. E questi dati li sapete. Il flusso dei passaggi: chi passa di più la palla a Mauro sono Perisic e Vecino, poi c’è Brozovic, che ha giocato metà partite. Se volete parlare delle vostre cose su social, screzi ecc, magari usate anche questi dati”. Spalletti ha cercato di rimettere le cose al suo posto ma la questione di Icardi che potrebbe lasciare Milano a fine anno non è stata trattata. Meglio rassicurare i tifosi. Tuttavia l’assenza dell’argentino nella prossima sfida di campionato di certo non è rassicurante per i tifosi ma il tecnico è fiducioso: “Viene a mancare il capocannoniere, bravissimo a finalizzare, il più forte di tutti in area  – ha detto – Ci sarà Eder, sa muoversi di più, sa palleggiare di più e apre varchi per i compagni. Noi  in alcuni momenti non sappiamo quello che andrà a concludere l’azione dentro l’area: Icardi c’è sempre, stavolta ce ne saranno due o tre che magari non ti aspetti”. Eppure l’altro grande problema dell’Inter è proprio l’assenza di un vice Icardi. Il mercato di gennaio non lo ha portato, così come un rinforzo a centrocampo. “Basta riascoltare le interviste di inizio campionato. Per quanto mi riguarda, il vero smacco del mercato è non essere riusciti a difendere i nostri tifosi dalle grandi aspettative, che poi si trasformano in grandi delusioni – ha messo le mani avanti Spalletti – Di questo ne risentono gli sportivi e si trasforma ancora in malessere. Inoltre viene aggiunta confusione nella testa dei giocatori, che percepiscono un’idea sbagliata: come se molti dei miei calciatori debbano essere sostituiti. Mi avete fatto dire che non sono contento e che ho chiesto calciatori: ma in realtà con me non parlate mai, quindi non sapete come sono io. Mi pare che raccontiate solo quello che decidete voi. Non ho mai detto che mi mancano calciatori. A Firenze ho detto che ho adattato Santon centrale perché gli altri si erano fatti male. Da lì mi avete detto che chiedo calciatori”. Il tecnico è apparso infastidito e lo ha detto a più riprese: “Con me non parlate, ma avete le notizie. C’è qualcuno che parla con voi, e di questo ne terremo conto a fine anno – ha spiegato – Non parlo solo degli addetti stampa. Ad esempio: avete già scritto che l’anno prossimo non andremo in Cina. È vero, ma io ne avevo parlato in una sola riunione privata. Eppure già lo sapete”. Antico mestiere quello del giornalista… Avere notizie parlando con i protagonisti è prassi di questo lavoro. Spalletti ha lunga esperienza e sa perfettamente come funzionano queste cose, quindi le sue dichiarazioni sembrano più un monito per i giocatori stessi. Non c’è bisogno di avere rinforzi, ha ribadito nel tempo il tecnico, eppure la squadra ha evidenziato delle carenze. “In questo momento siamo caratterizzati da quello che è il nostro peggior giocare a calcio – ha detto Spalletti – Sembra che siamo diventati una squadra che ha preso la forma del peggior giocatore che ha a disposizione. Non è così. Si può prendere la forma del calciatore migliore. Ramires è un giocatore completo e che sa far tutto, ma il proprietario, tramite Steven Zhang, mi ha detto che non si poteva fare. A centrocampo dobbiamo tornare a far meglio con gli elementi che abbiamo. Rafinha ad esempio ha qualità. L’ho trovato meglio di quanto pensassi? Era detto in riferimento all’infortunio al ginocchio e alla condizione fisica. Nella prima settimana ha retto dei ritmi altissimi, mentre in questa settimana lo abbiamo dovuto gestire un po’. Lui ci potrà dare qualcosa di più. Pastore? Ha un ingaggio alto che andava a cozzare con i nostri numeri. Rafinha comunque ha delle caratteristiche simili relative al gioco offensive”. L’Inter a questo punto quali obiettivi ha? La Champions è ancora un traguardo raggiungibile? “Dobbiamo avere delle sane ambizioni: abbiamo qualità, numeri e caratteristiche per arrivare in Champions – ha rassicurato il tecnico – Tutti vogliamo arrivare in fondo con questo obiettivo, è lì che si vede il calcio europeo importante. Ci saranno dei momenti come questo da superare, bisogna buttarsi dentro e trovare le soluzioni. Dobbiamo realizzare le nostre aspettative, i nostri traguardi, attraverso la consapevolezza della nostra forza. Abbiamo tutti gli ingredienti per competere ed arrivare al traguardo della Champions: è importantissimo ma difficilissimo. A fine anno tireremo le somme. Siamo quarti, non stiamo facendo bene ultimamente ma contro la Spal non abbiamo ricevuto tiri in porta al di là del gol”. Inter fuori pericolo? Questo si augurano i tifosi, al momento preoccupati. “Non mi aspettavo un momento negativo così lungo, devo essere sincero. E non temevo il riaffiorare dei vecchi problemi. Pensavo fosse una cosa superata – ha dichiarato – pensavo che la mia squadra avesse raggiunto un livello di solidità mentale tale da restare in alto. E invece bisogna andare a raschiare bene il barile per tirare fuori tutto”. Infine un commento sul prossimo avversario, il Crotone. “Andiamo a riprendere quelle convinzioni. Troveremo un Crotone che ha entusiasmo, Zenga lo conosco benissimo ed è bravo. Dobbiamo tenere il pallino del gioco in mano, bisogna costruire bene, con qualità, da dietro. Bisogna stanare il loro fortino che proveranno a costruire, saranno come un animaletto che esce dalla tana, mangia e torna a nascondersi. Io vedo dei segnali positivi sotto l’aspetto dell’allenamento e di quello che facciamo. Certo, lo vedevo anche nelle altre settimane… “.

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