Una vittoria che manca da troppo tempo, dal 3 dicembre, Inter-Chievo 5-0 e poi 48 giorni senza gloria, con la perdita del primato, con tre pareggi contro Juve, Lazio e Firenze, ma soprattutto due sconfitte dolorose contro Udinese e Sassuolo. Ma l’Inter vuole riprendere la marcia e intende farlo domani a San Siro quando arriverà la Roma, sfida diretta per la zona Champions, anche se per Spalletti non sarà decisiva. “No, è troppo presto. Si sa che queste sfide incidono sulle tue convinzioni, su altre cose, ma sulla classifica no. Dieci punti in più o in meno possono anche non bastare”. Il tecnico, in attesa di sorridere sul campo, plaude al mercato, con gli arrivi di Lisandro Lopez e Rafinha. “Io sono sempre contento. Ho sempre avuto piena fiducia nei direttori. Parlo di Rafinha: siamo noi ora a dover aiutare lui a inserirsi, a trovare il suo spazio e la sua identità . E conto molto sui miei giocatori, sul gruppo che deve saper dare quello che sa dare, come ha fatto per tutta la stagione”. Ma intanto testa alla sfida del Meazza contro gli ex giallorossi, già battuti all’andata.”Quella partita la vincemmo 3-1, avevamo avuto qualche episodio che ci era andato bene così, episodi appunto. Ora si parte daccapo, non bisogna perdersi nemmeno un attimo, altrimenti è come scendere lo Stelvio senza mani. Ultimamente non sono arrivati i risultati sperati. La squadra ha perso poco, ha smarrito qualcosa, ma poco. Lavoriamo giusto, va bene così. Facciamo le cose che si devono fare, ogni giorno. Dobbiamo ritrovare lo spirito che abbiamo sempre avuto, non ci è mancato niente di speciale nelle ultime partite, solo dettagli”. Però c’è la Roma, il suo recente passato…e Francesco Totti. “Scrivete un po’ quello che vi pare. Io ho speso tutti gli elogi possibili a proposito di Francesco e non mi ripeto. Sono cose già dette, io a lui ho detto tutto, mi sono comportato come mi dovevo comportare, giorno dopo giorno. Se lo ritrovo allo stadio, lo vado a salutare, come tutti gli altri giocatori della Roma, li saluto in maniera importante, io ho fatto quasi sei stagioni alla Roma. Io ho vissuto benissimo a Roma, alla Roma, non ci sono solo i risultati, ci sono tutte le altre cose, c’è la vita di tutti i giorni, c’è la vita. A Roma, come qui all’Inter, si sta insieme tante ore al giorno, il rapporto è speciale, è quotidiano. E a Roma ci sono stato sei anni, segna la vita di una persona, si toccano tutti i tasti. Io non alleno mai per fare piacere a tutti, ma per migliorare la squadra. Poi magari questo a qualcuno non piace”. Inter e Roma quasi ad un bivio. “Non sono d’accordo perché  non vedo per quale motivo una squadra debba rischiare di più. I punti sono importanti, la mentalità è importante. E’ una sfida alla pari, come idea e come risposta. La Roma è forte, l’Inter è forte, non vedo chi rischia di più. Si gioca ad armi pari, noi e loro si ha bisogno di risultati importanti. La Roma ha passato un turno in Champions contro Atletico e Chelsea, ha fatto cose importanti in trasferta in Europa. Noi vogliamo attaccare la Roma, le nostro timidezze, le difficoltà . Poi dovremo anche difendere. L’arbitro di domani?  Massa ha diretto Inter-Udinese, 1-3, è stato preciso e corretto anche quando ha concesso il rigore all’Udinese. Ha diretto Juve-Inter, ha preso le decisioni opportune, è stato molto attento, non ha concesso un possibile rigore di Benatia, ma è stato molto attento. Lo stesso nel derby di Coppa Italia, ha annullato il gol di Ranocchia dopo il consulto della Var. Massa è uno dei migliori arbitri italiani, punto. Noi dobbiamo pensare a giocare da Inter e basta, seguire le parole di Icardi che è un leader. La Roma ha giocatori importanti come lo sono quelli dell’Inter. Non faccio un nome se dovessi togliere loro un calciatore. Sarà una bella partita, ci sarà muscolo, poi durezza, poi reattività . Forse volete parlare dell’alieno, Radja…”. Già , Nainggolan, l’oggetto del desiderio di Spalletti.