“La Roma non ha dimostrato di essere ancora da scudetto: anche in precedenza doveva fare quel salto di qualità che in questo momento non ha fatto per lottare per il tricolore. Siamo indietro, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per dare più fastidio e migliorare la nostra posizione in classifica”. Così il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco, ospite questa mattina allo stand ‘Ferrante’ nel corso della manifestazione di ‘Pitti immagine’ a Firenze. “Ricordiamoci sempre che abbiamo una partita da recuperare – ha aggiunto l’allenatore giallorosso – A me non piace quando si guardano solo le ultime quattro gare. Guardiamo quelli che sono stati questi mesi, dove si sono viste ottime cose. In quest’ultimo periodo la squadra sta facendo sicuramente male ma il desiderio di tutti e la voglia è quella di rimetterci in carreggiata per cercare di migliorare sia la posizione in classifica che portare avanti il discorso Champions a cui teniamo”. La Roma “fino a venti giorni fa era la squadra rivelazione, era la squadra che ha fatto benissimo in Champions, per quello non possiamo essere quelli visti ultimamente, ed in particolar modo nel primo tempo contro l’Atalanta dove la squadra ha dato una cattiva impressione così come il suo allenatore. Noi lavoreremo con positività perché nel nostro ambiente si è molto negativi e si traggono dei giudizi prima troppo positivi adesso eccessivamente negativi. Ritengo che questa squadra debba avere un equilibrio, come l’ha avuto in campo, e ritrovarlo, ed io sono il primo a dover trovare il bandolo della matassa per riportarla ai livello che ha avuto in precedenza. Sono sicuro che ce la farò”. La vicenda legata al centrocampista Radja Nainggolan, escluso per motivi disciplinari dall’ultima gara disputata dalla Roma contro l’Atalanta sembra aver agitato molto l’ambiente giallorosso, ma l’ex coach del Sassuolo ha subito sgonfiato quello che per molti era già un caso: “Nainggolan è stato sempre nel gruppo, si è sempre allenato, è stato solo non convocato contro l’Atalanta e partirà titolare con l’Inter. Radja è stato il primo a scusarsi, il primo a ‘mettersi in tribuna’ con i nostri dirigenti, non c’è un caso. C’è stata una scelta etica e morale per quello che è accaduto. Non voglio ripetere sempre le stesse cose, mi piace di più parlare di quello che è accaduto fino a venti giorni fa, di quello al quale devo lavorare io, principalmente dal punto di vista mentale”. Interpellato su possibili novità che si attende dal vertice di mercato in programma a Londra fra i dirigenti ed il presidente giallorosso, James Pallotta, Di Francesco ha risposto: “Non ho parlato con Pallotta perché il mio riferimento societario è sempre stato Monchi, che sentirò anche più tardi. Non sta a me parlare di mercato, io faccio il tecnico e do’ delle direttive tecniche, loro si occuperanno sia delle possibilità, sia degli avvicendamenti anche dei giocatori che abbiamo, per quelle che saranno le scelte societarie”. E a chi gli ha chiesto se Patrick Schick possa rivelarsi una sorta di primo nuovo acquisto per la Roma nel 2018, Di Francesco ha replicato: “Secondo me lo abbiamo acquistato molto prima (ride, ndr). Magari tutti quanti ci aspettavamo che rendesse qualcosina in piu’, però è un ragazzo che ha grandissima potenzialità, non le ha ancora dimostrate, ci vuole tempo. Roma ha costruito e distrutto con grandissima velocità tanti giocatori. Questo giocatore è in costruzione, per questo diamogli tempo. So che tempo nel nostro mondo ce n’è sempre di meno ma è un giocatore che va aspettato come è stato fatto per altri calciatori. Porto sempre l’esempio di Damiano Tommasi, che è dovuto uscire da Trigoria con la polizia, scortato, ed è diventato l’idolo della curva. Sono sicuro che con il tempo, il lavoro la pazienza ed i risultati riusciremo a riconquistare ciò che abbiamo lasciato in questi ultimi venti giorni”.