C’è da cancellare Verona e non solo. E Rino Gattuso lo sa benissimo anche se il suo Milan è atteso ad una partita niente affatto facile, a San Siro contro l’Atalanta. Il tecnico ci crede e rilancia. “Abbiamo bisogno di mettere più veleno, dobbiamo essere più arrabbiati in campo. Ritiro? Siamo stati più di qualche ora insieme. E’ stato bello vedere le famiglie e tanti bambini insieme. Abbiamo lavorato, stando qualche ora in più in campo. Il problema di questa squadra non è come lavora. Quando parlo di veleno, intendo dire che qualcuno deve dare qualcosa in più. Chi ha più esperienza deve trasferire messeggi ai più giovani. Dopo il 3-0 a Verona e dopo 1 punto col Benevento, era il minimo andare in ritiro. Indossiamo una maglia importante. Non è vero che la squadra non voleva. Non c’è stato un giocatore che si è ribellato e se fosse successo, sarei intervenuto subito. Il ritiro non è punitivo, ma era necessario. Dovevamo dare un segnale e assumerci le nostre responsabilità”. E allora sotto con l’Atalanta. “E’ una squadra che vola, non molla un centimetro. Fa l’Europa League. Hanno velocità e cattiveria, tenendo benissimo il campo. Tra noi e loro c’è differenza. Dopo Bologna e Verona non ero soddisfatto, perché avevo la sensazione che ogni volta che diamo campo agli avversari, diamo sempre la sensazione di poter prendere gol”. Ma il veleno cui fa riferimento Gattuso, non si compra neppure al mercato del calcio, neppure con tanti soldi. “Quello neppure si allena, è una questione di mentalità. E’ l’interpretazione individuale. Il lavoro e la condizione non bastano, dobbiamo migliorare da un punto di vista mentale. Questa squadra a volte non percepisce il pericolo. La responsabilità è tutta mia. Sono io che scelgo i giocatori e li metto in campo”. Dalla squadra si aspetta qualcosa in più, ma non certo da Bonucci. “Non si tira mai indietro, ci mette sempre la faccia. E’ un esempio per tutti. A me nessuno mi ha detto che sta pensando di andare via. Per me è uno dei giocatori che sta facendo di tutto per risolvere i problemi. Si assume sempre le responsabilità per primo. Tutti lo seguono ed è un giocatore importantissimo. Non c’è nulla di male ad andare a mangiare con degli ex compagni di squadra. Non ci vedo nulla di strano”. Adesso c’è da vedere come reagirà San Siro dopo il crollo di Verona. Magari ci saranno contestazioni. “Temo che ci saranno e dovremo essere bravi a livello mentale. Dobbiamo partire bene e non subire l’avversario per portare i nostri tifosi dalla nostra parte. So che atmosfera c’è quando i tifosi contestano e spero che non succeda. Spero che ci appoggeranno fino alla fine”.