Balotelli si confessa: “Amo l’azzurro, ma non mai capito perchè Ventura non mi ha mai chiamato”

 

“Ci tengo in maniera incredibile alla Nazionale. È sempre stato un sogno di mio papà vedermi con la maglietta azzurra. Spero chiunque ci sia mi chiami. Poi io rispetto sempre le opinioni di tutti, come quelle di Ventura che non mi ha chiamato”. Chi parla è Mario Balotelli che si confessa ai microfoni di Sky24. L’attaccante del Nizza, sempre escluso da Ventura nel biennio che ha portato l’Italia a fallire la qualificazione ai Mondiali del 2018 non vuole parlare male dell’ormai ex ct. “Non
c’è bisogno di dare a Ventura aggettivi negativi. Come se in finale di Champions la mia squadra è sotto 1-0 e io sbaglio il gol del pareggio al 91′, poi sbaglio un’altra occasione al 92′ – spiega -. Quando torno a casa già so di non aver fatto il mio lavoro, non ho bisogno dei giornali che mi ricordino che faccio schifo”. Balotelli, che si dice orgoglioso di essere italiano sottolineando che per lui “è sempre stato un sogno giocare con la maglia azzurra”, parla dell’incontro che ha avuto con Ventura. “Io l’ho incontrato una volta, è venuto a parlarmi a Nizza. Mi disse che mi teneva in considerazione, che il gruppo era fatto, che non gli interessava tanto come giocavo ma voleva che io fossi un leader della mia squadra. Non voleva avere garanzie sul gioco, voleva che io fossi qualcuno a cui gli altri potevano ispirarsi, un esempio positivo. Io dissi che erano cose che già facevo e allora mi chiese dei miei comportamenti nel passato, del Milan, del Liverpool… La mia risposta fu che il passato era il passato e che poteva parlare con il mister del Nizza per avere notizie”. Era inutile che stessi io lì a dire quanto sono bravo, quanto sono leader”.
“Se poi ci sono motivi tattici o tecnici per non chiamarmi io lo rispetto, ma se poi il motivo è un altro non so cosa dire – ha proseguito Balotelli -. Ho sempre aspettato, alla fine non mi ha chiamato. Era come se cercasse sempre una scusa per non chiamarmi. Sinceramente se mi chiedessero come mai non sono stato convocato io non saprei dare una risposta. Non credo che ci fosse qualcuno contro di me anche se questa cosa è stata sempre detta, ne ho parlato con Buffon, Gigi è una persona sempre diretta e chiara e me l’avrebbe detto. Sono orgoglioso di essere italiano e di aver giocato con la Nazionale, l’azzurro è sempre stato un sogno anche perchè sapevo quanto ci teneva mio padre”. Balotelli parla anche di uno dei suoi ex club. “Io amo il Milan però devo anche essere sincero, è in una situazione molto complicata, non vorrei mai andare al Milan per poi sentire che sono io la causa di una squadra che va male, nè vorrei andarci pensando di essere il salvatore e poi pagare colpe che non ho. Volevo andare oggi (ieri, ndr) a salutarli, ma un dirigente alla fine ha detto che non era il caso, non so perchè, magari si tratta di un ritiro punitivo e non volevano persone esterne, però mi dispiace, sarei andato volentieri. Il Napoli? Credo che il presidente non abbia tutta questa simpatia per me”.
Un’altra ex squadsra al quale è rimasto molto legato è il City. “Amo Manchester, amo la squadra e la società. È stato l’anno più bello della mia vita, ci tornerei gratis. Sono felice che stanno andando così e gli auguro di vincere a 20 partite dalla fine del campionato”. I suoi sogni? “Nella vita vivere con i miei figli, avere entrambi a casa con me (Pia e Lion, ndr). Nel calcio invece essere il più forte di tutti, devo lavorare ancora tanto e non ho più 18 anni. Secondo me sono sulla strada buona per fare bene. Già da piccolo dicevo a mia mamma che volevo essere il più forte di tutti, solo che fino a pochi anni fa prendevo il calcio come un gioco. Ora lo vedo come un lavoro, per migliorarmi. Vediamo dove arriverò, è più una sfida”.