Massimo Ciccognani
VERONA La Roma non sfonda, fa pari a Verona col Chievo e lascia altri due punti sulla strada della vetta della classifica. La Roma ha fatto la partita, ha creato tanto ma ha trovato un po’ Sorrentino, un po’ l’imprecisione nella conclusione che alla fine ha partorito in pari che gratifica solo il volenteroso Chievo di Maran. Freddo all’ora di pranzo in un Bentegodi ghiacciato per Chievo-Roma. Si inizia con l’omaggio del folto pubblico romanista a Lando Fiorini con tanto di striscione e il ricordo della canzone che ha fatto innamorare l’intera tifoseria giallorossa. E si comincia sotto la luce dei riflettori, con un cielo grigio e neve annunciata in corso d’opera. Parte forte la Roma che schiaccia subito il Chievo nella propria metà campo. Nei giallorossi a riposo Dzeko e Manolas, Schick dal primo minuto, dentro anche Gonalons per lo squalificato De Rossi e Gerson nel tridente offensivo con El Shaarawy e l’ex doriano. Parte forte la Roma ma la prima vera palla gol è dei padroni di casa al minuto 12′ con Inglese che dopo un errore (l’unico) di Fazio, si ritrova tra i piedi una palla ghiottissima, solo davanti ad Alisson centra in pieno la traversa. La Roma fa densità in mezzo al campo, tiene in mano il boccino del gioco ma non sfonda. I giallorossi giocano alti, ma debbono fare attenzione al pressing di Meggiorini, Inglese e Birsa che a tratti mandano in affanno la retroguardia romanista. Ci prova Fazio di testa, fuori poi, clamorosa occasione per la Roma sugli sviluppi di un’azione sulla sinistra. Sulla conclusione di Kolarov, Schick la tocca di tacco spiazzando Sorrentino che si esalta respingendo sui piedi di Gerson che calcio sul portiere a terra. Erroraccio. Lascia a desiderare la direzione di Maresca, protesta Di Francesco per i troppi falli scientifici non puniti. La Roma continua a tenere in mano la partita ma non trova il guizzo giusto. Il Chievo fa la sua partita, ordinata e pronto a sfruttare le ripartenze, mente la Roma, pur attaccando senza soluzione di continuità, non riesce a sbloccarla. E così all’intervallo è 0-0. La Roma inizia la ripresa in maniera arrembante, ventre a terra. Gran giocata Roma a inizio ripresa, con un centro di Peres che Schick non controlla e poi Nainggolan non trova l’impatto col pallone. Tanta Roma in avvio e al 15′ occasionissima sugli sviluppi di un triangolo stretto in area che porta Gonalons alla conclusione, Sorrentino devia sopra la traversa. Fuori l’impalpabile Gerson, dentro Dzeko che si posiziona a centro area e Schick dirottato sull’esterno. Juan Jesus impegna Sorrentino a terra, ma la Roma adesso è ancor più padrona del campo e vuole stringere i tempi. Kolarov spinge come un dannato e proprio su centro dalla sinistra del bosniaco Dzeko arriva con un attimo di ritardo. Roma che preme, Chievo in controgioco con Cacciatore che al volo spara alto. Bella partita con la Roma tutta sbilanciata alla ricerca del vantaggio. Murato due volte di fila El Shaarawy. Venti alla fine, tocca a Perotti che rileva uno spento El Shaarawy. Gioca il tutto per tutto Di Francesco, mentre Maran gioca la carta Dainelli. Ci prova Meggiorini, velleitario, ma è una bella partita. Quindici alla fine tutti da vivere perché al Bentegodi non ci si annoia. Nainggolan la mette dentro, Dzeko scoordinato alza sopra la traversa. Ultimi dieci minuti per Under che prende il posto di Strootman per una Roma tutta votata all’offensiva. Schick entra in area e spara una botta velenosa che Sorrentino, miracolosamente, devia con la punta del piede in acrobazia. Assalto all’arma bianca per la Roma che non vuole lasciare punti preziosi qui a Verona. Cinque alla fine, adesso è un assedio ma con poca lucidità. Dzeko di testa, Perotti sul primo palo, ma Sorrentino c’è. Quattro minuti di recupero col Chievo che non molla e Jesus anticipa tutti in angolo salvando un potenziale pericolo per la porta romanista. Murato Perotti e qui finiscono le speranze giallorosse. La Roma ci ha provato in tutte le maniere, senza sbloccarla, alla fine perdendo l’occasione di avvicinare la vetta dopo il pari di ieri tra Juve e Inter. Se questa era la prova scudetto, allora la Roma ne esce bocciata. Dominare e non fare gol non è sinonimo di grande squadra. Stavolta il turn over non paga, troppi giocatori assenti, da Peres, spettatore non pagante, a Nainggolan che non incide e che meriterebbe riposo. Gonalons ha perso l’occasione, passaggi a vuoto, lento, prevedibile, El Shaarawy continua a perdersi sul più bello, evanescente, mai in partita. Schick, all’esordio dal primo minuto, dimostra di poyer essere utile. Impegnato in tutti e tre ruoli dell’attacco, punta centrale, esterno e poi seconda punta nel finale, lotta e si batte leoninamente. Il vero problema è che Dzeko meritava riposo e non esiste una vera alternativa al bosniaco. La Roma continua a non prendere gol, ma segna col contagocce, e una squadra che vuole ambire in alto, non può permetterselo perché anche quelli di Verona sono punti persi che pesano come un macigno.