L’assemblea dei soci del Milan si é conclusa con la proposta Fininvest di non deliberare sui punti all’ordine del giorno. Fino a martedí sembrava tutto fatto per la firma del closing: la convocazione dell’assemblea e le firme del contratto per oggi (venerdí 3 marzo), la conferenza stampa di Fassone e la presentazione del nuovo Consiglio d’Amministrazione per domani (sabato 4 marzo). Invece la ritirata di uno dei maggiori investitori, che doveva garantire un centinaio di milioni, ha fatto saltare il banco con un nuovo rinvio a data da destinarsi. Il clima negli ambienti rossoneri si fa sempre piú teso con Patron Berlusconi, giá restio di suo alla cessione, che ha minacciato di tenersi il Milan, nonostante i 200 milioni di caparra giá versati da Ses, e il gruppo di piccoli azionisti che incalza per avere maggiori informazioni riguardo alla cordata cinese e il processo di vendita. Durante l’assemblea Adriano Galliani ha driblato ogni domanda ribadendo con forza che il Milan é oggetto della trattativa e non soggetto, quindi non spetta a lui dare certe risposte. Nel contempo subito fuori Casa Milan Giuseppe La Scala, vicepresidente dei piccoli azionisti, ha invitato Fassone e i suoi mandanti cinesi a rompere il silenzio e farsi avanti spiegando chiaramente cosa é successo, ma soprattutto quali sono i prospetti futuri. In particolare a preoccupare l’avvocato é l’approvazione del prossimo bilancio rossonero che vede le casse rossonere ancora in rosso: le indiscrezioni infatti parlano di almeno 75 milioni di passivo da risanare.
Al momento quindi non c’é nessuna nuova proroga da parte di Fininvest né tantomeno una nuova caparra da parte di Ses; il destino del Milan resta ancora avvolto nel mistero.
Vittorio di Pietro