Dzeko, Belotti, Higuain: il buono, il brutto e il cattivo a caccia del trono del gol

1966. Dopo lo straordinario successo dei primi due episodi Sergio Leone è chiamato a concludere la trilogia del dollaro all’altezza. “IL buono, il brutto e il cattivo” non delude le aspettative, anzi il triello finale buca letteralmente lo schermo; la scena diventa un cult del cinema e ancora oggi viene richiamata più e più volte dai registi contemporanei (non ultimo Quentin Tarantino). Paradossalmente c’è un triello oggi nella seria A che ricorda tantissimo quello del film; infatti con 19 goal in 26 match sono proprio in 3 a contendersi il premio di capocannoniere e, sotto certi aspetti, ognuno di loro ricorda un protagonista della pellicola.

Il Buono
Più volte accusato dal suo stesso allenatore di essere troppo buono in area di rigore non possiamo non mettere il sigaro in bocca e il poncho a Edin Dzeko. Dopo le critiche e gli sfottò dell’anno passato, il gigante bosniaco ha risposto con i fatti tornando ai livelli di quando giocava al Wolfsburg e prendendosi sulle spalle l’attacco della Roma. Gli incredibili errori sotto porta sono ormai un lontano ricordo, così come le voci che lo volevano in panchina in favore di Totti o di un falso nove. I 3 gol al Villareal lo hanno rilanciato persino in chiave europea rendendolo capocannoniere anche dell’ Europa League.

Il Brutto
Non ce ne voglia il calciatore, ma lo stile di corsa dinoccolato e la gobba spiccata rendono Andrea Belotti perfetto per il ruolo. Ma se è criticabile dal punto di vista estetico, nessuno può dubitare della sua efficacia. Eccezionale sia nell’uno contro uno sia nel concludere l’azione, il Gallo è il prototipo dell’attaccante moderno; la doppietta contro la Fiorentina, dopo l’errore dal dischetto, dimostra anche un’incredibile maturazione dal punto di vista psicologico. Poco tempo fa la clausola da 90 milioni sembrava una follia per un attaccante così giovane, oggi invece sono in molti a volergli affidare anche l’attacco della Nazionale.

Il cattivo
“Ha una cattiveria che non é quella di strada di Tevez, la sua é una cattiveria lucida, ha un killer instinct formidabile” così Federico Buffa descriveva Gonzalo Higuain in seguito al record di goal nel campionato scorso con la maglia del Napoli. Il suo successivo passaggio milionario alla Juventus non ha fatto altro che aumentare le polemiche intorno al giocatore stesso e, soprattutto, a insaprire l’odio sportivo tra le due tifoserie. Per questi motivi sembra perfetto per il ruolo de “il Cattivo” del film; come se non bastasse i goal del Pipita continuano ad essere pesanti, decisivo sia con la Roma che con il Napoli, al punto che il soprannome “Sentenza” sembra calzare a pennello anche per lui.
Con la Juventus che domina in campionato e la lotta retrocessione conclusasi a gennaio, la classifica marcatori è l’unica veramente aperta e imprevedibile.
Nel film è Lee Van Cleef ad avere la peggio nel triello, mentre gli altri due protagonisti riescono a dividersi a metà il tesoro: staremo a vedere se da qui a maggio il campionato rovescerà o meno questo finale

Vittorio di Pietro

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