Una partita fantastica, un bellissimo spot per il calcio. Lazio-Milan finisce 1-1, con tanti rimpianti per i biancocelesti che hanno dominato a lungo la scena ma non sono stati capaci di chiuderla e concretizzare le tante occasioni create. Vantaggio di Biglia allo scadere del primo tempo su calcio di rigore concesso da Damato per un contatto in area tra Immobile e Gomez più che Donnarumma. Il fischietto di Barletta ha indicato gli undici metri e il capitano non ha tradito: 1-0 all’intervallo. Il pari rossonero a cinque dalla fine con una straordinaria giocata di Suso che in mezzo a quattro biancocelesti ha trovato il varco per fiondare a rete e battere Strakosha. La Lazio ha tenuto in mano il pallino del gioco per tutta il primo tempo, con il  Milan costretto a difendersi e a provare a ripartire in controgioco. Tante occasioni per i biancocelesti, irresistibili sugli esterni dova Felipe Anderson ha mandato ai pazzi un Vangioni in chiara difficoltà . Il rigore, peraltro molto contestato dal Milan, ha di molto cambiato l’inerzia della partita perché nella ripresa i rossoneri sono stati costretti ad alzare il baricentro e a fare maggior possesso nella metà campo avversaria. Si aprivano così spazi invitanti per la Lazio che mai è riuscita a trovare il guizzo per chiudere la partita. Che d’improvviso si riapriva quando mancavano solo cinque minuti alla fine. Suso, in mezzo a quattro laziali, è riuscito a trovare lo spazio per battere a rete e di sinistro ha uccellato il portiere biancoceleste. Una beffa per la Lazio che già assaporava il successo e quei tre punti che avrebbero voluto significare quarto posto. Un premio per il Milan che si è difeso a lungo ma che ha dimostrato di saper soffrire e al momento opportuno colpire. In precedenza i rossoneri avevano reclamato per un rigore su Abate. La Lazio perde l’attimo e l’opportunità di scavalcare Inter e Atalanta al quarto posto. Per il Milan una mamma caduta dal cielo. Una sconfitta avrebbe significato addio ai sogni europei, mentre con il pari resta pienamente in corsa.