Gianluigi De Angelis
Due fronti aperti, il campionato con la rincorsa al quarto posto che vale la Champions e la finale di Coppa Italia contro la Juve. Suso ci crede e rilancia le ambizioni rossonere. Sabato la Juve a Torino poi il derby al Meazza. Due gare dove i punti valgono doppio per continuare a sognare.”Sabato sarà una partita molto difficile, contro una squadra che negli ultimi anni sta dimostrando di essere una delle più forti in Europa – ha spiegato Suso -. Stiamo lavorando molto bene e migliorando molto, siamo in fiducia e si vede in campo. Serve la partita perfetta, ci proveremo e, ovviamente vogliamo vincere. Con la Juve non è mai facile, sarà un po’ più difficile, mente il derby è imprevedibile, ma la cosa più importante è fare risultato”. Tra quarto posto e Coppa Italia non ha dubbi. “Dovendo scegliere preferisco il quarto posto perché per noi sarebbe fondamentale ritornare in Champions. Dipende da noi. L’obiettivo principale è tornare in Champions League, non dimenticandoci che abbiamo una finale di Coppa contro la Juventus. Sarà molto importante perchè ci giochiamo un trofeo. Noi pensiamo alla finale di Coppa Italia e ad arrivare quarti. Questi sono i due obiettivi di quest’anno. L’anno prossimo ci penseremo”. Rigenerato dalla cura Gattuso e soprattutto dalle urla del tecnico. “Gli allenamenti sono troppo duri e sentirlo urlare ogni secondo in campo li rende ancora più duri. Quando gioco un tempo nella sua fascia lo sento urlare per 45 minuti, preferisco gli altri 45. Ovviamente sto scherzando, o domani mi fa correre un’ora – aggiunge sorridendo – Con lui è cambiato tutto, anche il rapporto nello spogliatoio. Era tanto che non ne vedevo uno così. Siamo un bel gruppo”. E poi il Mondiale e un posto da conquistare in una Spagna che sta facendo sognare ad occhi aperti. “Dipende tutto da quello che faccio con il Milan. Stando qua in Italia è un pochino più difficile. Nella Spagna ci sono tantissimi giocatori fortissimi. Vorrei portare il Milan in Champions League e guadagnarmi un posto per la Russia”. Ci crede, sogni da cullare, con il lavoro e il sacrificio. Ma con Gattuso c’è abituato.