Massimo Ciccognani
MONTECARLO La novità c’è ed è lampante. Se sarà pure bella lo scopriremo strada facendo. Di sicuro il nuovo format dell Champions League è quanto meno accattivante. Più incertezza, più partite, più tutto, a beneficio dello spettacolo e degli incassi. Oltretutto il nuovo format impone di pigiare subito forte sull’acceleratore, senza guardare solo alle proprie partite, ma anche a quello che accadrà sugli alytri campi visto cha la classifica è unica.
Di sicuro non si può sbagliare perché le prime otto volano agli ottavi, altre sedici vanno agli spareggi e le restanti otto finiscono a casa. A occhio piace, anche se per decifrare il sorteggio sarebbe stato necessario un decoder di iultimissima generazione. E francamente non lo hanno capito neppure Gigi Buffon e Cristiano Ronaldo che aveva il compito di pigiare un bottone e uscivano tutte le avversarie della testa di serie estratta dal portierone. Gli avversari sono stati scelti casualmente e già dal primo impatto sono usciri fuori scontri che lo scorso anno sarebbero stati impossibili. Per la Champions si apre un nuovo mondo, perché la Uefa sta facendo cose in grande. Si è presa il Pallone d’Oro di France Football e si è presentata al Grimaldi con due totem del calcio mondiale, Gianluigi Buffon e Cristiano Ronaldo, al primo è andato il premio Presidente Uefa e all’altro quello di miglior attaccante nella storia della Champions. Uno estraeva le palline, il secondo mandava l’impulso al computer che stabiliva tutto il resto.
Una cosa mai vista, ci piacerà, ne siamo sicuri perché le due partite in più fanno la differenza e non ci saranno rilassamenti. Nessuno può permetterselo.
Inizia la corsa alla caccia dei campioni del Real Madrid, e sono tante le pretendenti. Dal manchester City al psg, dal Barcellona al bayern Monaco che sogna la finale da giocare in casa. Poi, ci sono le italiane che hanno tutto per fare non bene, ma benissimo. Che fosse un procedimento complicato, ce lo ha spiegato un docu-film girato a Piacenza, dove Ceferin, Figo, Del Piero e Ibra, fingono di avere problemi a spiegare sul palco la nuova formula. Grandi calciatori, ma altrettanto bravi come attori, tanto che alla fine Ibra urla “questa è una Super…”, ma Ceferin lo blocca dicendo “questo non succederà mai”.
Spettacolo e qualità non mancano, tutte con il diritto di sognare in grande, perché tra poco gli occhi d’Europa saranno calamitati dalla nuova rassegna. Che forse rassomiglia alla SuperLega, ma solo da lontano, perché qui il merito viene esaltato e la presenza di Girona e Bologna, la prova tangibile. E allora, non resta altro che comunciare, come altissima è l’attenzione per l’Europa League e la nuova Conference. Ci sarà da diversi. Otto italiane in gara, cinque in Champions, due in Europa League, una in Conference, per stupire e stupirci. Ci piace l’idea. Domani conosceremo anche i calendari, ma di sicuro il compurer ha dimostrato di essere un bel para… altrimenti non avremmo mai viosto Real-Dortmund e Real-Atalanta al primo colpo, così come Real-Liverpool. Le belle storie della Champions che non vediamo l’ora di iniziare a vivere.