Champions, la finale. Guardiola: “Un sogno, non solo ossessione”

Massimo Ciccognani

ISTANBUL La Champions da vivere ma non come un’ossessione anche se al City ritengono che i tempi siano maturi. Occhio a dirlo a Pep Guardiola, uno che ostenta sempre serenità, ma stavolta la tensione è alta. “Le farfalle nello stomaco ci sono, domani ancora di più, ma non devo dimenticare che alla fine è una partita di calcio, dobbiamo fare quello che sappiamo, analizzare l’Inter e ricordare di essere tranquilli, perché è una semplice partita di calcio. È un sogno. È sempre un sogno vincere dei trofei, ma anche la parola ossessione è una parola positiva, ma è ovviamente un sogno per noi”.

City a caccia del Triplete dopo aver vinto Premier ed FA Cup. “Abbiamo dato tanti giorni liberi, ci siamo visti 11 mesi e siamo stanchi di vederci. Abbiamo poi conosciuto l’Inter, le sue potenzialità, ma siamo stanchi e dovevamo arrivare con tranquillità. Dobbiamo parlare poco e domani fare tanto”.

La vince domani chi ha più sprint, visto che è stata una stagione logorante. “Quello che penso è che l’unica cosa che conta sia quello che fai in campo domani, la storia non conta e neanche quello che hai fatto fino a questo momento. Dobbiamo conoscere l’Inter il meglio possibile e immaginare quello che faranno. Fanno un grande possesso palla, con inserimento dei centrocampisti, specialmente Barella. Non penso ad altro se non a questo. Se vinceremo saremo la squadra più forte d’Europa, altrimenti i secondi, che non è comunque male. Loro con lo 0-0 penseranno di stare vincendo, noi che stiamo perdendo. Se prenderemo gol non dobbiamo pensare che dovremo fare tre gol, ne basta uno”.

Prima finale Champions per Haaland, a 22 anni, proprio come Guardiola. “No, non abbiamo parlato di questo. Haaland ha una grandissima opportunità ma penso che ci sarà tante volte. Gli ho detto che avrà poco spazio, con tre centrali e Brozovic con Calhanoglu. Lui sa che ci vorrà pazienza, gli faremo arrivare le palle per poter segnare”.  A caccia del sogno per allontanare la parola ossessione.