C’è ansia in vicolo ritorno, anche per chi a certe partite è abituato da sempre, come Carlo Ancelotti che appare sereno alla vigilia della sfida di ritorno con il Manchester City. Si parte dall’1-1 dall’andata, la tattica alla vigilia, è sempre la stessa, come confessa il tecnico dei blancos. “Il piano è il solito, cercare di tirare fuori il meglio dai miei giocatori sia a livello individuale sia a livello collettivo. Penso che si possa fare meglio rispetto all’andata. Rivedendo la partita ho visto dove possiamo migliorare e ci proveremo. E’ il mio quarto anno in questo club, io mi diverto e mi godo ogni giorno. Quest’anno siamo molto vicini a raggiungere qualcosa di importante, siamo entusiasti e molto motivati. Pur sapendo che sarà molto difficile, le difficoltà ci aiutano a essere migliori”.
La possibilità dei calci di rigore, non lo tocca. “Non ci penso, ma se dovessimo arrivarci la realtà è che non puoi allenarti molto, anche perché l’atmosfera allo stadio non sarà mai quella di un allenamento. Noi comunque stiamo pensando a vincere la partita”.
Da tenere d’occhio in vichingo Haaland, sebbene all’andata sia stato annullato. “Il City ha avuto difficoltà a recuperare la palla quando abbiamo giocato da dietro, per questo cercheremo di avere noi la palla per correre meno rischi. Quando prepariamo una partita comunque non valutiamo solo un giocatore: bisogna pianificare bene tutto il gioco sotto l’aspetto difensivo. Infatti, abbiamo pensato che se il City dovesse segnare, meglio che lo faccia presto. Cosa dirò alla squadra? Non so di cosa parlerò. Dico sempre quello che mi viene fuori al momento. Il coraggio e la personalità sono una componente molto importante e a volte se mancano alcuni giocatori non sono in grado di dimostrare le loro qualità. Io voglio una squadra capace di leggere bene le situazioni di gioco, perché avremo momenti in cui soffriremo”.
Sarà una notte di emozioni, anche se lui c’è abituato. “In realtà, sono molto calmo, ma anche emozionato e fiducioso. So già che domani avrò brutte sensazioni: che Haaland segnerà, che De Bruyne farà un gol da fuori… Io dovrò pensare ai dribbling di Vini e ai gol di Karim. Arrivare qui non è facile e ci divertiremo”.
Sulla formazione, meglio sperare di vincere un terno al lotto. “In difesa possono giocare lui, Alaba, Rudiger… Io ho le idee chiare, ma se vinciamo avrò avuto ragione, se perdiamo avrò avuto torto. Abbiamo un’ottima squadra e siamo al meglio della condizione. È una partita che avevamo in mente da molto, molto tempo”.
Guardiola ha parlato del Real d’Europa, una squadra con un dna particolare. “Non è facile da spiegare, ma credo che la Champions League sia speciale già da quelle prime cinque Coppe dei Campioni (1956-1960, ndr). Per tutti, per i giocatori e per gli addetti ai lavori, questa coppa è molto importante. La cosa davvero importante è che il club abbia mantenuto in vita la memoria di Di Stéfano, Gento e Amancio (tre campioni d’Europa col Real venuti a mancare negli ultimi anni, ndr)”.