C’è il Genoa di Shevchenko, alla prima da allenatore in Serie A, sulla strada della Roma di Josè Mourinho. E con l’ex rossonero, tanti ricordi. “Il primo ricordo che ho è quando l’ho visto giocare. La storia l’ha fatta lui. Quando diventi Pallone d’Oro, vincitore di Champions e di tanti titoli allora sei tu a fare la storia. Ora è la sua prima esperienza da allenatore di club. Con l’Ucraina ha fatto bene. Ha dimostrato chiaramente di avere un’idea e una filosofia. Una leadership tranquilla perché è così come persona. Mi piacerebbe che gli potesse capitare quello che è successo a me alla prima da allenatore ufficiale: ho perso, ma poi ho vinto tanti titoli”.
Pinto ha detto che non verrà costruito un istant team: le ha la pazienza di aspettare? Mourinho guarda avanti. “Prossima domanda”.
Mourinho si concentra sulla sfida di Marassi, anche i due casi Covid cambiano completamente lo scenario. “Il lavoro che abbiamo fatto durante la settimana e che voi con le vostre fonti avete capito e seguito è un lavoro che va nella spazzatura. Quello che abbiamo provato e allenato ovviamente lo abbiamo perso nel momento in cui abbiamo perso un giocatore come Cristante. Con tanti problemi che abbiamo come tre terzini sinistri tutti fuori, è ovvio che dobbiamo trovare delle soluzioni. C’è chi poi deve giocare in una posizione che non è la sua. Dobbiamo trovare un puzzle che ci permette di fare una buona partita e di prendere i punti. E’ un momento di difficoltà. Penso che è una buona opportunità per capire chi di voi è bravo: solo io so chi gioca domani. Nemmeno i miei assistenti lo sanno. Le vostre fonti non hanno acqua, sono a secco. E’ successo tutto velocemente questa mattina. Non abbiamo fatto allenamento. Sarà divertente per voi pensare come giocheremo domani”.
Partita delicatissima. Mou, lo sa benissimo. “Non dico che è una gara che giocheremo al buio, ma sicuramente con qualche difficoltà. Anche loro sono in difficoltà, ma il problema più grande per me e Shevchenko è che ci sono tanti giocatori indisponibili. Giocare contro una squadra che ha un nuovo allenatore è un’incognita. Per noi sarà difficile seguire una linea di orientamento perché siamo in difficoltà. Non c’è un terzino sinistro in rosa. Vina, Calafiori e Spinazzola non ci sono. Anche al centro con Smalling e Cristante abbiamo delle assenze. Alla fine sarà Genoa-Roma ed entrambe hanno bisogno di punti. Sarà una partita come minimo divertente e con voglia di vincere. Tutte le nostre partite sono state divertenti, tranne Bodo. Che si sono divertiti solo loro”.
Aggressività o pazienza. Mourinho la vede così. “Lo stadio, i tifosi e la nuova proprietà danno motivazione. Sarà un ambiente difficile. Lo stadio è bellissimo e l’ambiente è complicato, ma è quello che vogliamo noi. Ci saranno 2000 nostri tifosi, anche per noi è una motivazione. Qualche volte nella difficoltà la gente è più unita. Possiamo non vincere ed è capitato, ma entrare in campo con un’idea diversa da quella di vincere la partita non è qualcosa che deve appartenerci”.
Torna Zaniolo, da inquadrare solo la posizione. Mourinho ci scherza sopra. “Non vedo Zaniolo come sei al posto di Cristante. Siete voi che ipotizzate la difesa a tre, ma io non vi ho mai detto se giocheremo a 3 o a 4. Ti dico che Nico è un calciatore che non subisce l’influenza per l’assenza di Cristante”.