Robert Vignola
Più emozioni che bel calcio all’Olimpico. Alla Lazio bastano due acuti per rimettersi in carreggiata, ma certe tensioni non sembrano disinnescate. Il Bologna invece deve seriamente comijnciare a pensare a come invertire l’inerzia di un campionato che è partito troppo male per non essere preso sul serio.
Cronaca, nella Lazio è tempo dell’esordio di Reina tra i pali biancocelesti, mentre Mihajlovic preferisce Sansone all’astro nascente Barrow. Partita subito emozionante, prima del quarto d’ora il Bologna sarebbe in vantaggio ma il gol di Svanberg è annullato: secondo Irrati falloso il contrasto di Schouten su Leiva. Luis Alberto chiude troppo il diagonale, centrale invece il tentativo di Orsolini controllato a terra da Reina. Immobile prova a innescare ancora Alberto dai venti metri: Skorupski devia in angolo. Alla mezz’ora Skorupski deve uscire per anticipare Immobile, mentre sulla ripartenza Acerbi deve “spendere” un cartellino per fermare Soriano. Ci pensa Palacio, ispirato da Hickey, a tenere alta la tensione: sinistro sull’esterno della rete. Bologna più pungente: al 40′ Orsolini manda alto sottomisura di testa su corner, poco dopo svirgola da ottima posizione il pallone di un vantaggio che sarebbe stato meritato. Inzaghi indispettito toglie Leiva e Marusic (sovrastati da Schouten e dal baby Hickey) per Escalante e Lazzari ancora prima dell’intervallo.
Ripresa, Akpro favorito da un rimpallo entra in area ma al momento del tiro trova il prodigioso rientro di Danilo. Replica dell’azione: stavolta Luis Alberto vince il rimpallo con Danilo, entra in area e fa secco Skorupski, poi si prende la libertà di irridere la tribuna dell’Olimpico. Bologna immediatamente pericoloso: per fermare Soriano servono le maniere forti e sulla conseguente punizione Orsolini centra in pieno la traversa. Un inconcludente Correa viene tolto da Inzaghi per inserire Muriqi. Mihajlovic alla fine si convince a mutare l’assetto: fuori un evanescente Palacio e Svanberg, dentro Barrow e Baldursson. Ma sembrano cambi di frustrazione, dovuta anche dalle decisioni di Irrati: decisamente sopra le righe l’ammonizione su Svanberg, negato anche un corner limpido ai rossoblù.
A un quarto d’ora dalla fine, altra svolta: Fares valorizza un pallone destinato all’out con una girata alla cieca, Tomiyasu perde Immobile la cui prestazione incolore s’illumina con il colpo di testa del raddoppio. Bologna ferito e disperato: dal limite Barrow impegna severamente Reina. Inzaghi si copre con Parolo e Pereira per Escalante (pure subentrante) e Luis Alberto, mentre Mihajlovic non può che togliere Orsolini e Sansone cercando forze nuove in Santander e Vignato. Ancora Reina salva quasi sulla linea una deviazione di Soriano e poi è decisivo su una botta di Vignato. Alla fine si deve arrendere al gol dell’ex De Silvestri ben servito da Santander, ma è già recupero. Pare netta la scarpata di Parolo a Soriano in piena area ma Irrati, di nuovo, non se ne avvede. La Lazio può festeggiare solo per i tre punti, il Bologna ha un’enciclopedia di recriminazioni con cui cullarsi.