Dieci anni dopo, riecco l’Inter conquistare una finale europea. I nerazzurri battono a Dusseldorf lo Shakhtar per 5-0 e staccano il biglietto per la finale del 21 a Colonia contro il Siviglia. Partita maiuscola dei nerazzurri. A deciderla, le doppiette di Lautaro Martinez e Lukaku e il personale di D’Ambrosio. Una prova di forza e un avvertimento al Siviglia, l’avversario di venerd’ nella finalissima di Colonia. Tutto confermato nelle due formazioni, con Conte che Castro che non cambiano e confermano schierano i migliori schieramenti possibili. Squadre confermate, Lukaku-Lautaro nell’Inter, occhio a Junior Moraes tra gli ucraini e l’intera batteria dei brasiliani. Dunque, Conte con il 3-5-2, con Godin, de Vrij e Bastoni davanti ad Handanovic. D’Ambrosio e Young esterni, Barella, Brozovic e Gagliardini in mezzo, alle spalle di Lukaku e Lautaro Martínez. E’ un 4-2-3-1 quello che propone Castro, con Pyatov tra i pali, Dodo, Kryvtsov, Khocholava e Matvienko sulla linea di difesa, Marcos Antonio e Stapanenko intermedi, Marlos, Alan Patrick e Taison alle spalle di Júnior Moraes.
Parte meglio l’Inter, squadra corta a togliere respiro e iniziativa agli ucraini. La partita si gioca in mezzo e gran lavoro per Brozovic e Barella chiamati a contrastare la fantasia della formazione ucraina. La formazione di Castro prova ad allargare il gioco sugli esterni ma è altrattanto brava l’Inter a non concedere linee di passaggio. Taison inbottigliato nel traffico, poche palle per Moraes. La squadra di Conte gioca a viso aperto, con personalità, centrali che vanno subito al raddoppio sulla prima palla in uscita da parte degli ucraini. E così Pyatov sbaglia il rilancio sul pallone si avventa Barella che recupera e trova lo spazio per metterla in mezzo. Un centro al bacio per la testa di Lautaro Martinez che anticipa il suo angelo custode e la mette alle spalle del portiere ucraino: 1-0 Inter. Non è un caso che il vantaggio sia nato dai piedi del migliore in campo, di un super Barella che si è preso il centrocampo, dominando sui rispettivi avversari. Shakhtar privo di idee, svuotato dalla padronanza di fgioco e personalità dei nerazzurri. Lautaro sfiora il raddoppio e la risposta degli ucraini è nei piedi di Moraes fermato da un gigantesco De Vrij. Tanta Inter e poco Shakhtar, con i nerazzurri che in mezzo appaiono decisamente superiori e dietro non mosytrano incrinature. Davanti, sempre pericolosi Lukaku e Lautaro. Molto bene D’Ambrosio che spinge con grande decisione. Meritato il vantaggio all’intervallo.
Va via con facilità l’Inter e Lautaro ha sui piedi la palla del 2-0 con un pallonetto fantastico, Pyatov vola con un colpo di reni e riesce a metterla in angolo. Che occasione per l’Inter. Poi Lukaku si mette in proprio, palla fuori di un nulla. L’Inter controlla e chiama lo Shakhtar in avanti per trovare nuovi spazi. Fuori l’evanescente Patrick, un esterno, per Solomon, trequartista per provare a svegliare una prima linea senza mordente. Ci provano gli ucraini, ma per annotare la prima vera occasione, è necessaria una dormita della difesa, Bastoni lascia colpire Moraes di testa indisturbato, per fortuna la battuta è centrale e Handanovic la controlla. Passato lo spavento, l’Inter decide che è il momento di chiuderla. Angolo di Barella, incornata ad incrociare di D’Ambrosio, ed è 2-0. Biraghi rileva Young che ha speso molto, per gli ultimi venti minuti di partita. Shakhtar stordito, Inter sempre più padrona del campo, tanto da trovare il terzo gol ancora con Lautaro Martinez che controlla un pallone dopo una manovra avvolgente dell’Inter e la piazza per il 3-0. E’ grande Inter. Shakhtar domato, mai in partita con grande merito della formazione nerazzurra e della strategia di Conte che ha annullato le fonti del gioco ucraino, disposto una squadra corta, capace di giocare con grande personalità. Ucraini annientati. Manca il gol di Lukaku e arriva grazie ad una giocata super di Lautaro che dopo aver recuperato un pallone, libera il belga che la piazza con il sinistro per il poker nerazzurro. C’è spazio anche per Moses ed Eriksen al posto di D’Ambrosio e Lautaro. Lukaku poi fa uno strappo pazzesco in chiusura di match e cala la manita. Esposito prende il posto di Lukaku negli ultimi due minuti, poi cala il sipario sulla sfida di Dusseldorf, con l’Inter che cala il pokerissimo, mandando un segnale fortissimo al Siviglia, l’avversario di venerdì a Colonia. In palio l’Europa League. E l’Inter di Conte ci arriva con una salute di ferro ed un entusiasmo mai visto.