Brutta e pazza: l’Inter rimonta e passa nel finale a Parma

Vittoria a dir poco a sorpresa dell‘Inter, che dopo il rocambolesco 3-3 col Sassuolo nell’ultimo turno di campionato manda un nuovo segnale ai piani alti della classifica di Serie A: quasi a dire, “noi ci siamo ancora!”. Nonostante la prestazione corale negativa, nonostante le pochissime idee, nonostante la scarsa vena dei suoi leader e nonostante il Parma avesse meritato di vincere fin quasi al 90’… Poco importa a mister Conte e ai suoi, perché oggi l’importante era tornare a fare risultato pieno. Ci hanno pensato non a caso due difensori, De Vrij e Bastoni, a ribaltare nel finale di gara il vantaggio firmato nel primo tempo da Gervinho e mantenuto con merito sfiorando più volte il raddoppio. 

Le scelte  – Rivoluzione in difesa per l’Inter, con Godin e D’Ambrosio che prendono il posto dello squalificato Skriniar e dell’ex crociato Bastoni. A centrocampo si rivede Barella, schierato accanto al confermato Gagliardini. Niente turnover, stavolta, in attacco: ancora spazio quindi a Lukaku e Lautaro Martinez. Tra le fila del Parma, invece, Laurini vince il ballottaggio con Darmian sulla destra. A sostituire lo squalificato Iacoponi è Dermaku, mentre in mezzo al campo tornano dal 1′ Kucka e Scozzarella. In avanti, confermatissimo infine il collaudato trio formato da Kulusevski, Cornelius e Gervinho.

Gervinho la sblocca – L’Inter non ha ancora rinunciato al sogno Scudetto, ma il Parma dà subito l’impressione di voler complicare ulteriormente il cammino dei nerazzurri. Proprio come all’andata. Dopo un salvataggio provvidenziale di Dermaku sugli sviluppi di un corner al 7′, la squadra di casa costruisce infatti la prima vera occasione da rete già al 12′ con un tentativo di Gervinho. L’ivoriano ha il piede caldo e, appena tre minuti più tardi, riesce a iscrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori: gran numero dell’attaccante ex Roma, che dopo una sventagliata di Kucka controlla bene sulla fascia opposta (sinistra), mette a sedere Candreva e infila Handanovic per l’1-0 ducale. L’Inter risponde più coi nervi che con organizzazione, reclamando un rigore per un tocco di mano di Kurtic su un colpo di testa di Godin al 19′: Maresca rivede tutto al VAR, il fallo c’è, ma il difensore uruguaiano era in posizione di fuorigioco. Barella “spaventa” quindi Sepe con un bolide da fuori appena una manciata di secondi dopo, ma la palla gol più nitida capita ancora una volta sul fronte opposto: grave errore sotto porta, alquanto a sorpresa, di Cornelius, che servito ottimamente da Gervinho spedisce alle stelle al 26′. Stesso esito per il tentativo del danese al 41′, con l’ex Atalanta che anticipa benissimo Godin ma non riesce ad indirizzare la sua girata verso lo specchio. Finora molto bene il Parma, cinico e più volte vicino al raddoppio. Male invece l’Inter, con poche idee e, soprattutto, scarsa solidità difensiva.

Tutto in un minuto – Il Parma pensa all’impresa, ma tra l’84’ e l’88’ ecco che il risultato del Tardini cambia in maniera clamorosa. Prima De Vrij ripristina infatti il pari con un colpo di testa su sponda di Lautaro dopo un corner dalla destra (nell’occasione espulso Kucka per proteste), poi il neo-entrato Bastoni sfrutta al meglio un traversone di Moses dalla stessa fascia per battere Sepe con un’altra incornata. L’incornata che non ti aspetti, l’incornata vincente che consente a un’Inter brutta e meritatamente in svantaggio per quasi 90 minuti di tornare a casa con tre punti fondamentali per non precludersi, ancora, niente di niente (Juve a +8, Lazio a +4).